Dalla personalità stravagante ed enigmatica, solo Salvador Dalì poteva essere uno dei principali esponenti del Surrealismo. Il surrealismo nasce nel Novecento come rappresentazione del subconscio, ma verrà estremizzato da Dalì tanto che la sua arte verrà definita dagli stessi surrealisti ai limiti della decenza.
Il mondo di Salvador Dalì è dominato dalla paranoia, è il motore che dà vita alle sue opere. Il suo inconscio si agita, viene razionalizzato e fissato sulla tela, come se si trattasse di un normale processo pittorico. Egli fonda il metodo paranoico-critico che consiste nell’interpretazione e restituzione impersonale dei fenomeni deliranti. Tutto ciò che è proibito, onirico e irreale emerge dagli abissi della sua coscienza e si materializza sulla tela con particolare nitidezza e perfezione tecnica.
Le rappresentazioni sono complesse e analitiche, a volte neanche possibili o comprensibili, ma nascono dalla sua paranoia, da un qualcosa che vive e di cui non può fare a meno perché un Dalì senza delirio sarebbe un pittore senza pennello, senza colori, senza ispirazione. Le sue tele si affollano di esseri mostruosi, espressioni raccapriccianti, forme ambigue, oggetti inquietanti che a seconda di come si guardano possono sembrare una cosa, poi un’altra ancora.
Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia è uno dei suoi tanti capolavori enigmatici: il titolo ci dà una prima visione dell’opera, un tavolo con una tovaglia bianca su cui è posta una fruttiera, il tutto su un sfondo roccioso che lascia intravedere una spiaggia con dei monti all’orizzonte. Se si distolgono gli occhi e si ritorna sull’opera mai si direbbe che il titolo è corretto: il fondale roccioso si è trasformato in un cane e la fruttiera in un volto. Poi nuovamente cambia e il collare del cane diventa un ponte e il piedistallo della fruttiera una figura di spalle.
La paranoia crea un enigma nella tela. Mille occhi vedranno mille diverse realtà e queste realtà si sfumeranno nuovamente dando vita ad altre immagini. Nelle tele di Salvador Dalì niente è certo, ma tutto è vero e fondato.
Credits:
fonti: studio da parte dell’artista
foto: www.pinterest.com