Era il 14 maggio del 1947 quando il Piccolo Teatro di Milano alzò per la prima volta il sipario. Il teatro venne inaugurato dopo la seconda guerra mondiale. Lo spazio teatrale venne dedicato ai cittadini ed alla città e fu proprio questa la grande novità del Piccolo: essere un teatro per tutti e non per una élite.
Nel corso degli anni il Piccolo rimase sempre fedele a questa idea a partire dalla collaborazione tra Giorgio Strehler e Paolo Grassi, a cui la direzione passò direttamente a quest’ultimo fino ai primi anni 70 che videro successivamente il ritorno di Strehler. Paolo Grassi incarnò l’idea di un teatro per tutti portando gli spettacoli nei vari quartieri e nelle piazze di Milano. Se il teatro storicamente è sempre stato visto con un certo distacco, questo non fu vero per la realtà milanese dove era veramente il teatro a raggiungere lo spettatore. Il progetto di Grassi contribuì a creare il legame che il Piccolo ha ancor oggi con la sua città.
A Giorgio Strehler invece si deve la grande eredità della drammaturgia del Piccolo in quanto riprese opere classiche e contemporanee per offrirle al pubblico sotto una precisa analisi teatrale personale. Inoltre, impresa memorabile di Strehler fu portare a termine il suo progetto di un Piccolo come teatro europeo, realtà in cui ancora il Piccolo vive.
Dopo Strehler fu la volta di Luca Ronconi (mancato nel 2015) che, massimo esponente della drammaturgia italiana, presentò spettacoli di estrema importanza e con attori del livello di Massimo Foschi e Mariangela Melato (a cui il Piccolo Teatro, di recente, ha dedicato un documentario)… Come non ricordare l’Orlando Furioso?
Ronconi, a cui è stata dedicata la scuola di teatro del Piccolo (di cui fu direttore), venne affiancato nel 1999 a Sergio Escobar che, responsabile ancora oggi, ha saputo prendere in mano la grande eredità facendola propria e rinnovandola per dedicarla a sua volta, come sempre, alla città di Milano e non solo.
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa compie quest’anno 70 anni dopo 25.500 giorni di teatro. Escobar ha deciso di festeggiarli così: ”abbiamo scelto di far rivivere gli infiniti frammenti di emozioni, di ricordi, di immagini, che artisti e spettatori assidui portano dentro la propria memoria, ma anche con la voglia, la responsabilità, di condividerli con le nuove generazioni di spettatori”. La stagione 2017/2018 tenterà di proporre delle teniture lunghe (come le 130 repliche dell’eccezionale Lehman Triology di Ronconi), per ”liberare il teatro da una artificiosa separatezza tra contemporaneo, spesso vissuto come un adempimento d’obbligo ministeriale senza prospettiva di divenire repertorio, e classico inteso come più sicuro rifugio per conquistare il consenso del pubblico”.
Due tra le grandi creazioni di Ronconi e Strehler apriranno la stagione: ”In Cerca d’Autore. Studio sui ‘Sei Personaggi’ di Luigi Pirandello” e ”Arlecchino Servitore di Due Padroni” (di Goldoni), dove in scena vedremo ancora il fantastico Ferruccio Soleri.
Fonti: www.piccoloteatro.org
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