Il testo di una canzone dice molto di colui che la compone, sottolineandone inevitabilmente sentimenti, carattere ed umori.
Un’ulteriore caratterizzazione la compie la musica, che sposata alle parole fornisce un dipinto più che mai soggettivo della situazione cantata.
Quanti autori hanno cantato l’amore? Miriadi. Eppure ciascuno con un diverso accento, dettato probabilmente dalla esperienza soggettiva.
Ci sono poi situazioni per le quali il solo ascolto non è sufficiente per decifrare un cantante, nascosto e criptato tra le sue note e l’aria spessa dei concerti.
Interviene qui la fotografia; la fotografia di Guido Harari, capace di ritrarre le emozioni e il sentimento su pellicola.
Il fotografo, oggi risiedente nelle Langhe piemontesi, nasce a Il Cairo nel 1952.
Nei primi anni Settanta inizia la sua duplice professione di fotografo e critico musicale, mestiere che lo porterà progressivamente alla conoscenza dei più illustri musicisti del panorama mondiale.
Partendo dall’Italia, Harari ha immortalato i cantanti oggi divenuti pietre miliari della nostra musica leggera: Claudio Baglioni, Paolo Conte, il compianto Giorgio Gaber, Vasco Rossi.
Fotografie che catturano i suoi personaggi in pose spesso bizzarre, fuori dalle righe o inusuali: sicuramente schiette e sincere.
Lo stesso vale per i mostri sacri della musica rock britannica o di oltreoceano, ovvero i padri fondatori del genere.
Con il cantante ex Velvet Underground Lou Reed è persino sorta un’amicizia duratura e solida, conclusa solo con la scomparsa del cantante.
Disse Lou Reed:
“Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento. Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi. Considero Guido un amico, non un semplice fotografo“.
Degna di menzione è anche la straordinaria collaborazione con il cantautore genovese Fabrizio de André.
Harari, seguendolo (tra le tante) nel suo storico tour con la PFM, riuscì a cogliere i tratti più intimi e ombrosi di Faber, sempre ben attento a celarsi difronte al grande pubblico salvo l’ausilio di qualche bottiglia di whisky.
Col passare degli anni la situazione si è persino invertita: non più il fotografo che mendica uno scatto della star, bensì la star che chiede di essere ritratta da Harari.
Proprio come i grandi nobili del passato che esigevano d’essere dipinti dai più illustri pittori.
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fonti: studio da parte dell’autore
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