Con delle temperature così afose non resta che attendere l’arrivo dell’autunno, quello vero, o magari recarsi nei freschi Paesi del nord Europa. Se vi “accontentate” di paesaggi spettacolari, natura incontaminata, cascate e imponenti ghiacciai, preparatevi a partire per la famosa terra dei vichinghi. Visitare la Norvegia significa entrare in una parte del vecchio Continente che si mantiene praticamente indipendente dal resto d’Europa. Un viaggio in questa terra non può non avere come tappa obbligatoria la regione dei fiordi. Ci sono più di mille fiordi in Norvegia, ma la maggior parte si trovano sulla costa occidentale. Unici per paesaggio e romanticismo, I fiordi sono simili a laghi azzurri, ma dalle acque salate. I loro bracci si originano dal mare che si insinua nell’entroterra, circondati da scogliere su entrambi i lati. Dalle pareti scendono possenti cascate generate dallo scioglimento dei ghiacciai. Grazie alla calda Corrente del Golfo, i fiordi norvegesi godono di un clima mite dove foche, focene e diverse specie di pesci nuotano nelle acque, mentre aquile e altri uccelli volano nei cieli sopra di essi. I fiordi essendo spesso molto profondi, come l’esempio del Sognefjord con i suoi 1300 metri di profondità, possono essere navigati anche da grandi navi, il che consente di sperimentare il loro fascino da una posizione privilegiata.
Il Sognefjord, inoltre è il più lungo che si conosca, con i suoi 200 chilometri di costa frastagliata e uno dei suoi rami, il Geirangerfjord, rientra tra i patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Si tratta di uno dei fiordi più naturalistici dello Stato, e si trova nei pressi della catena montuosa dell’Åkerneset. Tuttavia, la chiave per comprendere perché sono il simbolo della Norvegia, sta in ciò che rappresentano. I fiordi e le aree circostanti infatti, evocano immagini di una “vecchia Norvegia”, un tempo in cui la gente viveva coltivando la terra in un ambiente incredibilmente ripido e roccioso e in cui si poteva raccogliere frutta dagli alberi in fiore.
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