CONTIENE SPOILER
“A volte ci vuole un mostro per combattere un mostro”
Il remake de La mummia si rivela una fallimento, un insensato miscuglio di antico Egitto, crociati e Dr. Jeckyll & Mr Hyde che, unendo il gotico al fantasy-storico, lascia insoddisfatto lo spettatore. La delusione è resa particolarmente amara dall’intensa campagna promozionale con cui è stato lanciato il film, che aveva lasciato sperare che il prodotto fosse di ben altra qualità.
Protagonista della vicenda è la principessa Ahmanet che, dopo aver ucciso il padre faraone e il fratellastro per ereditare il trono e aver iniziato un rituale demoniaco per riportare il dio del male Seth sulla terra, viene sepolta viva in Irap. Un invecchiato Tom Cruise nei panni di un affascinante tombarolo risveglia la mummia e la sua maledizione, diventando così il prescelto per portare a compimento il rito interrotto: dopo essere stato pugnalato con un’arma maledetta, potrebbe diventare l’invincibile erede di Seth sulla terra e il compagno della principessa egizia. Naturalmente Tom Cruise rinuncerà al male e sconfiggerà la crudele faraona, superando anche le proprie meschinità interiori che lo hanno portato a profanare tombe e a spezzare il cuore della bella bionda co-protagonista.
La trama sarebbe stata avvincente se non fosse stato per l’inserimento di elementi che poco hanno a che vedere con l’antico Egitto e che hanno portato ad un calo di stile rispetto ai primi film della saga. La principessa ha il potere di risvegliare i morti e di controllare in particolare gli scheletri di alcuni crociati. Le antiche bende della mummificazione però hanno poco a che vedere con le cotte di maglia dei soldati di Cristo, i quali erano anche piuttosto ridicoli in quanto sembravano gli zombie di Thriller di Michael Jackson. E’ inoltre inspiegabile come tali personaggi potessero nuotare nel Tamigi nonostante le pesanti cotte di maglia.
Uno dei personaggi principali della vicenda è il Dr. Jeckyll, il quale suo malgrado è condannato a trasformarsi in Mr. Hyde. L’intrusione di un personaggio del più classico dei romanzi gotici è una stonatura che abbassa la qualità del film in quanto non ha nulla a che vedere con l’antico Egitto. Nello studio del dottore compaiono inoltre teschi di vampiri e altre mostruosità che sacrificano una possibile ambientazione egizia in favore dell’horror fantastico e, come abbiamo già accennato, del gotico. Anche le scenografie erano poco egiziane e molto dark: il colore dorato della sabbia del deserto e delle piramidi è stato sacrificato in nome del grigio e del nero.
Una nota positiva deriva dalla scelta di affidare il ruolo principale della mummia ad una donna anziché ad un uomo. La prescelta nei panni della protagonista è stata Sofia Boutella, una bellissima ballerina algerina che ha incantato il pubblico con un corpo mozzafiato e sofisticate acrobazie, effettuate aggrappandosi alle catene che la imprigionavano in una scena.
Una scena particolarmente accattivante riguarda il disastro aereo causato dalla maledizione della mummia, girato con vivido realismo. Le riprese sono state effettuate in un’area a gravità zero, dopo una preparazione di diversi mesi da parte del cast per poter affrontare l’impresa. La scena è stata girata in un vero aereoplano, chiamato vomit comet, ad altitudini differenti, così da generare periodi di circa venticinque secondi in assenza di gravità. L’impossibilità di poter determinare a priori gli effettivi movimenti degli attori in quel lasso di tempo ha conferito alle riprese un certo grado di improvvisazione e indeterminatezza che il regista Alex Kurtzman ha considerato essenziale nella riuscita delle stesse.
Dieci e lode per quanto riguarda gli effetti speciali, sebbene gli zombie cupi, decomposti e ciondolanti siano apparsi un po’ scontati. Le impetuose tempeste di sabbia, le esplosioni nelle scene d’azione e il make up cadaverico e decomposto della mummia erano estremamente efficaci e hanno reso il film accattivante.
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