Münster è una città della Germania occidentale, in Vestfalia. Non è una metropoli, raggiunge circa 260.000 abitanti: più o meno come la nostra Parma. La sua storia è abbastanza ricca, si parla di questo centro già prima dell’anno mille. Ma è certamente nota perché, oggi, è completamente ricostruita: se non si andassero a leggere i documenti, non ci sarebbe traccia del massiccio bombardamento aglo-americano che nel 1944 rase al suolo l’intera città.
Circa trent’anni dopo, nel 1975, Münster è governata dal partito conservatore, il quale riceve un duro colpo quando nel panorama cittadino compare una struttura d’acciaio con tre eliche quadrate mosse dal vento e – letteralmente – infiammate dal sole. No, non era il prototipo di una struttura per lo sfruttamento di energia eolica, ma un’opera d’arte: Three Squares Gyratory dell’artista americano George Rickey. La prima opera di Skulptur Projekte.
La mostra si tiene nella città ogni dieci anni a partire dal 1977, ed è nata per volere di Kasper König e di Klaus BuSSmann, conservatore del Landesmuseum. L’obiettivo? Promuovere l’arte contemporanea, vista a Münster come qualcosa dall’estetica minimalista e incomprensibile. La prima edizione non prevedeva seguiti, ed era una mostra al Landesmuseum per far conoscere la scultura moderna organizzata da BuSSman che solo in seguito aveva previsto la “parte in esterna”, chiamando a curare l’allestimento nelle varie zone cittadine al giovane curatore König.
“Un progetto – dice König – realizzato in opposizione al tradizionalismo della società cittadina, originariamente pensato come evento singolo, non come qualcosa che si sarebbe ripetuto nel tempo“
La seconda edizione di Skulptur Projekte si tiene dieci anni dopo, nel 1987, questa volta esclusivamente al di fuori delle mura del museo, occupando tutto il panorama urbano. Vengono chiamati 63 artisti, tra cui anche Luciano Fabro, Jeff Koons e Giovanni Anselmo che presenta la sua opera Cielo Accorciato, ancora presente nella città tedesca.
Oggi, al 2017, si è giunti alla quinta edizione del progetto. La mostra è visibile dal 10 Giugno fino al 1 Ottobre e il suo tema è l’era del post-Internet: la sopravvivenza della scultura artigianale in un’epoca digitale e la scultura virtuale.
“La sparizione del corpo nella sfera digitale – dice König – fa di questo un argomento che merita un’attenzione tutta speciale“.
Il corpo è visto dall’artista di oggi come effimero e fuggevole. Espongono artisti come Xavier le Roy, Scarlett Yu e Alexandra Pirici, già nota alla biennale di Venezia del 2013 per la sua retrospettiva immateriale e che alla Skulptur Projekte presenta una performance dove degli “attori” sono dei motori di ricerca umani che interagiscono con il visitatore, mischiando il rapporto tra corporeità e virtualità, manualità e tecnologia per relazionarsi anche al passato della città.
L’artista Michael Smith presenterà invece un tattoo shop per anziani.
Caratteristica dell’edizione di quest’anno è anche l’estensione territoriale: parte del progetto si tiene infatti anche a Marl, a 60 km dalla città principale.
FONTI: L’Officiel Art Italia, numero 1; skulptur-projekte.de