100 anni di Scultura alla GAM

Dal 23 marzo al 3 dicembre la GAM, Galleria d’Arte Moderna di Milano, ospita la mostra 100 anni Scultura a Milano 1815 1915, risultato di una vasta campagna di restauro realizzata dal Museo sulle opere contenute nei depositi sotterranei, con il fine di tutelare, valorizzare e rendere note al pubblico sculture ritenute fondamentali per la storia dell’arte lombarda e italiana. La scultura lombarda, nella sua evoluzione dal tardo Neoclassicismo agli inizi del Novecento, ha infatti reso la città di Milano capitale internazionale della produzione scultorea. Le 63 opere, sculture in marmo, gessi preparatori o prime prove di fusione in bronzo, sono distribuite all’interno di sei sale seguendo un ordine che favorisce la lettura cronologica e tematica dell’esposizione, analizzando vicende, generi e soggetti dell’epoca. Gli artisti rappresentati sono i grandi maestri protagonisti della scena artistica lombarda tra Otto e Novecento, come Pompeo Marchesi, Giuseppe Grandi, Vincenzo Vela e Alessandro Puttinati. Lo sviluppo del tema non si limita però alle sale dell’esposizione, infatti altre 29 opere, parte della collezione permanente della GAM, completano il percorso e consentono un dialogo con l’intero museo ed i dipinti contemporanei.

La prima sezione è dedicata alla formazione accademica degli scultori e ai relativi echi classicisti. Secondo gli artisti Neoclassici, la scultura classica aveva raggiunto l’apice dell’arte; per questo motivo, all’inizio dell’Ottocento, in tutte le accademie d’Europa, gli artisti si formano sui grandi gessi di epoca greca e romana. Le sculture ritraggono dei ed eroi della mitologia dalle forme idealizzate, cariche di valori educativi. A questo tipo di produzione si affianca quella legata a temi biblici, come Eva dopo il peccato di Innocenzo Fraccaroli. Nella seconda sala viene indagato il rapporto tra i temi derivati dalla letteratura medievale e contemporanea ed il Romanticismo, che denota una maggiore aderenza alla vita culturale del proprio tempo in seguito all’abbandono dei temi classici. Si tratta di motivi più popolari e comprensibili, meno elitari, come nella pittura di Hayez. I soggetti sono infatti legati alla politica contemporanea e all’espressione sentimentale, sono dotati di maggior naturalezza espressiva e minor formalità classica, come Faust e Margherita, di Antonio Tantardini. Il cuore della mostra è dedicato all’affermazione della Scuola di Milano alle grandi esposizioni universali. A partire dalla metà dell’Ottocento vengono organizzate in tutta Europa grandi Esposizioni Universali, che fungono da vetrine internazionali per la produzione artistica moderna. Gli scultori della Scuola di Milano, nata dal realismo di Vincenzo Vela, espongono soggetti quotidiani, come nudi femminili e statue di bambini, caratterizzati da naturalezza, eccezionale perizia esecutiva e virtuosismo delle forme, molto apprezzati dal nuovo pubblico alto-borghese, come La preghiera del mattino di Vincenzo Vela. Al fine di costruire un’identità nazionale comune in seguito all’Unità, vengono eretti in tutta Italia numerosi monumenti, di alta qualità ed elaborata ricerca formale, per celebrare le maggiori figure del Risorgimento, portatrici di valori patriottici.  La quarta sala indaga l’arte monumentale e il suo rapporto con la città, tramite diversi bozzetti per monumenti milanesi, come il Monumento alle Cinque Giornate di Giuseppe Grandi.
Negli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, gli scultori guardano anche alla pittura, in particolare alle sperimentazioni formali della Scapigliatura: effetti pittorici e chiaroscurali, come rottura delle masse e stilizzazione della forma, uniscono figure e spazio in un’unità atmosferica dalle superfici vibranti. Grandi, Bazzaro e Troubetzkoy sono i protagonisti della quinta sala. Alla fine del XIX secolo, la scultura lombarda da un lato si allinea al gusto europeo simbolista, mentre dall’altro interpreta soggetti di ispirazione civile, con lo scopo di criticare le ingiustizie sociali. Il Cimitero Monumentale di Milano ospita numerosi esempi sia di scultura spiritualista ed esoterica che di sculture dallo stile realistico, privo di virtuosismi e pittoricismi, come quelle esposte nell’ultima sala della mostra.

Per immergersi in un viaggio lungo 100 anni attraverso la scultura lombarda, la mostra è visitabile da martedì a domenica, dalle 9 alle 17.30.


FONTI

Visita alla mostra da parte dell’autrice

GAM

CREDITS

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