Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli è un libro illustrato uscito in Italia lo scorso 28 Febbraio per Mondadori. Il progetto è nato dall’idea di Elena Favilli e Francesca Cavallo, fondatrici della società Timbuktu Labs che ha sede a San Francisco e si occupa, tra le altre cose, di pubblicare una rivista per iPad interamente dedicata ai bambini. La pubblicazione del libro è stata possibile grazie ad una campagna su Kickstarter, un sito di crowdfunding che ha permesso di raccogliere circa 675 mila dollari da investire nel progetto. Il libro è stato pubblicato prima negli Stati Uniti, ma in poco tempo ha iniziato a scalare le classifiche di tutto il mondo, diventando il caso editoriale del momento.
Il libro raccoglie la vita di cento donne che in ambiti differenti sono riuscite a entrare nella storia, imponendosi in un mondo di gerarchie patriarcali. Le premesse che hanno portato Elena e Francesca a cimentarsi in un progetto così ambizioso sono delle più apprezzabili, il loro intento è quello di raccontare favole in un modo completamente nuovo. Le favole servono ai bambini per farsi un’idea del mondo e per tramandare i valori fondanti della vita comunitaria. Purtroppo, però, nelle favole tradizionali i personaggi femminili sono descritti e caratterizzati solamente per il proprio aspetto esteriore e quasi sempre vengono ritratti come personaggi ingenui e poco intraprendenti che aspettano il Principe che le possa salvare con un bacio da incantesimi fatali che loro da sole non hanno saputo evitare. Uno studio recente pubblicato da Science dimostra che le bambine, già dalla prima elementare, si sentono inferiori ai loro compagni maschi, senza alcuna motivazione che sia provata scientificamente. Viene da chiedersi quale sia il motivo di questo senso di inferiorità e sicuramente potremmo arrivare alla conclusione che esso sia da ricercare tra fattori culturali, come ad esempio l’immagine delle bambine e delle donne che negli anni abbiamo costruito e divulgato e alla quale le bambine cercano di aderire.
Oggigiorno le eroine delle favole sono sicuramente più emancipate rispetto alle loro antesignane, basti pensare alle protagoniste Disney dei cartoni Mulan, Rebel, Frozen e Oceania. Se, però, si analizzano i media dedicati ai bambini negli ultimi cinquant’anni, si scoprirà che il 100% dei libri per bambini ha almeno un personaggio maschile, mentre invece il 25% di essi non ha nemmeno un personaggio femminile e quasi il 40% non contiene nemmeno un personaggio femminile parlante. Inoltre, solo il 18% delle donne presenti nei cartoni animati e nei libri per l’infanzia ha una professione o un’ambizione lavorativa.
Le autrici di Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli sono partite da questi dati e hanno cercato di costruire e divulgare immagini di donne che possano essere esempio di autoaffermazione, tenacia, professionalità e di resilienza. Le protagoniste del libro non fanno parte del mondo della fantasia, ma della nostra Storia. Sono donne che con le unghie e con i denti hanno dimostrato di valere per le loro capacità e non donne che si azzuffano per conquistare l’uomo che possa sposarle e salvarle. Donne che non piegano la testa né davanti al potere, né davanti ai propri uomini. Gli uomini sono descritti infatti come alleati e non come nemici o padroni.
Tra le 100 donne abbiamo scrittrici come Virginia Woolf o le Sorelle Brontë, sportive come le sorelle Williams e Alfonsina Strada, artiste come Frida Kahlo e Artemisia Gentileschi, scienziate come Marie Curie e Rita Levi Montalcini e poi ancora attiviste, stiliste, modelle, registe, regine, piratesse, aviatrici e moltissime altre.
Il libro dimostra di essere un bel esempio anche di Femminismo Intersezionale: non viene cioè descritta una sola categoria di donne, ma le donne occidentali si alternano a donne asiatiche, che passano la staffetta ad altre proveniente da diversi stati dell’Africa o del Sud America. Ci sono pagine dedicate a donne che già fanno parte da secoli dei libri di storia ed altre dedicate invece a ragazze che ancora non hanno raggiunto la maggiore età. Donne ricchissime accanto a donne migranti. C’è spazio, giustamente, anche per chi come Coy Mathis, donna lo è dalla nascita, anche se vittima di una disforia di genere che la imprigiona in un corpo che non le appartiene.
La presenza di alcune di queste donne nella raccolta, come nel caso di Margaret Thatcher, è controversa. Nel caso della Lady di Ferro molti (Michela Murgia in primis) si sono chiesti perché una politica che ha distrutto la classe operaia, tagliato programmi di assistenza sociale, tolto il latte gratuito ai bambini delle scuole primarie debba diventare un esempio per le bambine di tutto il pianeta. L’insegnamento morale, che da sempre contraddistingue le favole, è da dimenticare? Bisogna considerare la Thatcher solo per la sua determinazione? La stessa polemica potrebbe colpire anche il personaggio di Hillary Clinton che è indubbiamente un’eroina dei diritti femminili, ma le cui idee di politica estera hanno destato non poche critiche durante l’ultima sofferta corsa alle presidenziali americane.
A parte queste piccole controversie, il difetto più grande del libro è il titolo che fa immediatamente pensare ad un progetto pensato solo e esclusivamente per le bambine, nonostante le ideatrici abbiano ribadito più volte il contrario. Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli è in effetti un libro che potrebbero leggere e sfogliare anche i maschietti, ma quale bambino si avvicinerebbe ad un libro che sembra, a vedere il titolo, non volerli includere? Perché non intitolarlo Storie della Buonanotte per Bambini Ribelli? In questo modo anche i giovani ometti sarebbero certamente più invogliati a sfogliare e leggere il libro, scoprendo così che la storia è fatta anche di tante donne che troppo spesso sono state dimenticate per privilegiare il ricordo dei loro colleghi uomini. Quindi, purtroppo per noi, un libro con le migliori intenzioni antisessiste gioca a favore del sessismo, tagliando fuori i maschietti. Ciononostante sarebbe sbagliato non dare il merito a questo progetto di aver raccontato la storia del mondo da una prospettiva inedita, quella femminile. A renderlo un gioiellino da collezione sono soprattutto le meravigliose illustrazioni che accompagnano le biografie delle cento protagoniste e che sono state realizzate da sessanta illustratrici, grafiche e artiste provenienti da ogni parte del mondo. Nonostante tutto Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli è un oggetto da avere e regalare, anche solo per ricordare e ricordarsi che nessuno di noi, donne e uomini, può lasciare che altri ci dicano cosa possiamo o non possiamo fare.
Fonti: Video YouTube – Articolo Il Post
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