Lady Gaga is Back To Work: La popstar americana presenta a sorpresa il suo nuovo singolo “The Cure”

Durante la sua esibizione al Coachella il 16 aprile, Lady Gaga ha sorpreso i suoi fans presentando il nuovo singolo “The Cure”. Prodotto da DJ White Shadow, che aveva collaborato con Gaga sia durante la fortunata era Born This Way che durante la meno fortunata era Artpop, il nuovo singolo della popstar americana rappresenta un ritorno al synth pop, il genere che l’aveva resa famosa nell’ormai lontano 2008.

La parentesi country inaugurata con il suo ultimo album “Joanne” sembra quindi momentaneamente messa da parte, e se da un lato “The Cure” appare come un ritorno alle origini, dall’altro, con le sue forti influenze R&B e dancehall, rappresenta un passo in un territorio fino ad ora inesplorato per Gaga.

All’inizio della sua carriera, la popstar americana è diventata famosa per essere una trendsetter musicale, ma stavolta ha scelto di giocare sul sicuro, adattandosi a quello che attualmente sembra il trend prevalente nella musica mainstream americana. Ora che l’EDM “dura e pura” sta lentamente passando di moda, la dancehall appare infatti come “the next big thing” nel mondo della musica pop.

Il genere però è tutt’altro che nuovo: è nato infatti in Giamaica negli anni ‘70 come sottogenere del reggae, da cui si distingue per le basi più veloci e “ballabili” e per i testi dal contenuto piuttosto esplicito. Nella sua terra natale ha raggiunto il successo durante il decennio seguente, quando le drum machine hanno sostituito gli strumenti acustici, cambiando considerevolmente il sound del genere . Nel 2003, “Get Busy” del cantante giamaicano Sean Paul è diventato il primo singolo dancehall a raggiungere la vetta della Billboard Hot 100. La dancehall è stata per lo più assente dalle classifiche internazionali negli anni seguenti, ma ha vissuto una nuova ondata di popolarità negli ultimi due anni, quando un considerevole numero di singoli dancehall o fortemente influenzati dalla dancehall sono diventate hit di livello mondiale.

Il migliore esempio in questo senso è probabilmente “Work”, la collaborazione fra la popstar barbadiana Rihanna e il rapper canadese Drake pubblicata all’inizio dello scorso anno.

Durante un’intervista Sevn Thomas, uno dei produttori di “Work”, ha dichiarato: ​“Se questa canzone è unica nel suo genere un motivo c’è. Rihanna viene dai Caraibi, Drake capisce la cultura, PartyNextDoor è di origini giamaicane, io sono giamaicano, Boi-1da è giamaicano [i produttori della canzone n.d.r.]. Non è stata forzata.”

https://www.youtube.com/watch?v=-d4F773dpGE

Altri degli artisti che ultimamente si sono cimentati in questo genere (Justin Bieber con “Sorry” e Ed Sheeran con “Shape of You” in primis) non hanno invece particolari legami artistici o geografici con esso, e lo stesso può essere detto riguardo a Gaga, che musicalmente è sempre stata legata a generi molto differenti dalla dancehall, come il glam-rock e l’elettropop.

Il motivo che ha spinto la popstar a pubblicare un singolo del genere è comunque abbastanza chiaro: Gaga ha bisogno di una hit estiva che anticipi il suo prossimo tour, che inizierà ad agosto di quest’anno.

Sarà interessante vedere se con i suoi prossimi lavori continuerà su questa strada o cambierà nuovamente stile (e outfit).

 


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