9 e 3/4 il Magico Musical: Hogwarts come non l’hai mai vista – né sentita!

Lo Sbuffo oggi ha il piacere di farsi una chiacchierata con Simone Galli, regista di 9 e 3/4 il Magico Musical, la versione musical-parodia della saga di Harry Potter.

Lo spettacolo andrà in scena il 27 Maggio nella sala Don caccia dell’oratorio San Giovanni Bosco di Giussano, in via M. D’Azeglio 32, e il 4 Giugno al CineTeatro Triante a Monza in via Duca D’Aosta 8/A.

A te la parola partendo da qualcosa di semplice semplice: presenta te stesso e la compagnia Legati ad Arte di cui fai parte.

Mi sono diplomato prima all’Accademia ST Art School di Cologno Monzese e successivamente all’Accademia di arte drammatica e spettacolo Adiacademy di Monza. Recito fin da quando sono piccolo, dagli spettacolo scolastici a tournée vere e proprie con una produzione dietro, dai saggi di canto a concerti in teatro e locali, ma da qualche anno a questa parte ho voluto provare anche a mettermi in gioco davanti ad una telecamera. È stato amore a prima vista, ma allo stesso tempo il mio cuore rimane sempre e comunque il teatro, ecco perché non l’ho abbandonato.
In compagnia sono entrato nel lontano – ma non troppo – 2012, per una serie di coincidenze in effetti. Il direttore artistico della compagnia, Luca Locati, teneva il laboratorio teatrale nel mio Liceo, e così sono venuto a conoscenza della compagnia e del corso serale che proponeva a chi come me avesse voglia di recitare anche fuori dalla scuola. Così, una volta finita la maturità mi sono iscritto al suo corso, per tre anni ho studiato con lui e infine sono riuscito ad entrare nella compagnia monzese Legati ad Arte qui. Proprio in quel corso serale ho potuto conoscere Ilaria Rinaldi e Laura Colagrossi, che oggi sono le mie due metà per portare avanti 9 e ¾ il Magico Musical. Il direttivo storico è costituito dalla componente adulta della compagnia, per il resto siamo tutti ragazzi e ragazze che chi per passione, chi per riuscire a renderlo il suo lavoro, si incontra per provare e divertirsi un sacco.

Com’è nata l’idea dello spettacolo?

Durante il quarto o quinto anno di liceo, dopo aver visto su YouTube A very Potter Musical qui -, uno spettacolo teatrale di un gruppo di studenti americani. Ero impazzito per quella performance, l’avrò rivista un centinaio di volte, avevo cercato gli spartiti, il copione, tutto quanto. Già allora mi sarebbe piaciuto metterlo in scena, ma non avrei saputo come. Sono passati un po’ di anni e durante l’estate appena passata è ricomparsa la vocina che mi diceva che quello spettacolo aveva un potenziale troppo grande per essere lasciato lì e non farlo. Così ho cominciato a tradurre copione e canzoni, pur non avendo ancora né un cast, né un teatro, né tanto meno avendolo proposto a qualcuno. Però sentivo che era il momento giusto. Pian piano stava prendendo vita tutta la sceneggiatura e i brani mi sembravano anche adattati bene in italiano, perciò ho cominciato ad includere nel progetto Ilaria e Laura, per sapere se avessi potuto avere il loro appoggio riguardo ad un progetto così grande e nuovo per la compagnia. Mi hanno da subito sostenuto e aiutato, tant’è che alla prima riunione della compagnia ci siamo già fatti trovare pronti con mezzo spettacolo scritto e canzoni tradotte e adattate. Una volta ricevuto l’okay dal direttivo – via libera molto diffidente per la novità del progetto che stavamo presentando- ci siamo messi a lavorare come forsennati per rendere la performance un po’ più nostra, anche tagliando e aggiungendo scene e personaggi nuovi.

Chi ha curato la sceneggiatura e quanto tempo ha richiesto? Il lavoro ha fatto i conti anche con le pagine dei romanzi e i copioni dei film?

Io mi sono occupato della traduzione totale del primo atto e di tutte le canzoni, tranne quella intitolata Torno a Ballar. Laura ha tradotto tutto il secondo atto e la canzone mancante. Una volta che abbiamo combinato tutto quanto insieme, io, Laura e Ilaria ci siamo impegnati in un ripasso a fondo dalla prima battuta all’ultima, abbiamo corretto dove c’erano incongruenze, e ci siamo scervellati per trovare nomi che potessero richiamare le stesse assonanze anglofoni: per esempio nel copione originale si fa riferimento a una seconda scuola di magia, Pigfarts, che letteralmente significa scoregge di maiale, ma è anche assonante con Hogwarts, gioco di parole che ha richiesto un nuovo nome nella traduzione italiana. Abbiamo riguardato anche le canzoni in modo tale che spiegassero in maniera chiara quello che sarebbe successo nella storia, insomma da quando ho cominciato a lavorarci io da solo a quando abbiamo avuto il copione completo e definitivo con l’aggiunta dei personaggi, saranno passati circa 3 mesi. I libri e i film ci sono venuti in soccorso per aggiungere nuove battute ai personaggi del musical, in modo che le persone ritrovassero un po’ di quella famigliarità che non guasta mai, ma che rida del fatto che le abbiamo stravolte e messe sotto un’altra luce, come del resto sono stati rivoluzionati i personaggi stessi.

Come vi siete mossi quanto per le musiche e quanto tempo è stato impiegato per realizzarle?

Ci siamo dati come base le musiche originali del musical, per avere appunto un punto di partenza e poter lavorare su uno spartito pronto, dopodichè ci siamo spostati sul concetto che le canzoni dovevano esprimere, sul testo e su chi le doveva cantare. A questo riguardo vanno menzionati e ringraziati Ernesto De Nittis, al pianoforte, Fabio Rinaldi, alla chitarra e Nici-Niccolò Lissoni che ha registrato gli strumenti, sistemati, mixati, aggiunto la batteria e poi composto ex novo tutte le musiche che verranno usate per i cambi scena. Diciamo che in totale per la registrazione di tutti i brani sono stati impiegati circa due mesi, per tutto il lavoro di post e mixaggio c’è voluto molto di più. Ci siamo circondati di persone incredibilmente talentuose e con tanta voglia di fare nonostante i mille impegni: tutti gli individui coinvolti hanno deciso di prendervi parte come favore che volevano farci, credendo nel progetto e in noi come pionieri di questa pazzia.

Quanti attori avete reclutato? Sono tutti Potterheads? Come si sono svolte le prove?

Sul palco ci saranno ben 21 attori, anche questo un salto nel vuoto e una grande novità sia per la compagnia sia per me che sto affrontando per la prima volta una regia teatrale senza una guida con maggiore esperienza. Fortunatamente sono sempre e costantemente affiancato da Laura e Ilaria, con le quali unendo le forze abbiamo davvero mosso mari e monti per allestire questo musical. Tutti gli attori sono stati scelti fra quelli presenti in compagnia e nei corsi serali, e le parti sono state date in base alla fisicità delle persone e alle loro peculiarità. Ammetto che qualcuno del cast non è affatto un Potterhead, anzi, -che resti fra me, te e internet- alcuni non hanno nemmeno visto i film o letto i libri -condizione che ci siamo premurati di punire e di riparare istruendoli a dovere. Altri invece sono dei puri fan di Harry Potter e credo che proprio l’entusiasmo che hanno portato durante le prove abbia contagiato tutti a interessarsi alla saga e a scoprire di più. Tuttora ricevo messaggi, meme o immagini divertenti riguardo Harry Potter da persone che prima non sapevano nemmeno cosa fosse Hogwarts. Tutto questo entusiasmo si è sicuramente creato durante le prove, che cerchiamo sempre di mantenere su un piano sereno e divertente, perché è così che ci piace lavorare ed è così che riusciamo ad avere idee stimolanti per la regia e la sceneggiatura. Ci sono state cazziate, com’è giusto che sia, e quando abbiamo incontrato problemi ne abbiamo parlato e discusso tranquillamente. Abbiamo organizzato piccole feste e uscite serali per riuscire ad avere quella sintonia che non si crea solamente provando due ore alla settimana. Insomma, credo di parlare a nome di tutto il gruppo quando dico che volenti o nolenti siamo tutti diventati amici, felici di far parte di questo grande progetto, e che ci stiamo impegnando insieme per un unico scopo: la buona messa in scena di 9 e ¾ il Magico Musical. Sono contento degli attori che ho a disposizione, perché oltre ad essere tutti molto validi, sono belle persone disposte a scherzare e ridere, e al tempo stesso pronte ad essere serie quando c’è da lavorare: niente che possa aiutare di più nel costruire uno spettacolo.


Cos’è per te questo spettacolo e perché la gente dovrebbe venire ad assistere?

Per me, Laura e Ilaria, è una grandissima scommessa. Dal nulla abbiamo messo in piedi uno spettacolo con ventuno attori, senza contare il tecnico luci e audio e tutte le altre persone coinvolte, come le maschere, che avranno anch’esse una parte attiva per la creazione dell’atmosfera che vogliamo trasmettere. 9 e ¾ è praticamente il nostro bambino: ci ha tenuti svegli fino alle 3 del mattino e ha avuto bisogno di cure costanti. Abbiamo realizzato le scenografie, cercato i costumi adatti. Lo difendiamo a spada tratta e crediamo in lui con tutte le nostre forze. Ci abbiamo investito del tempo tutti i giorni per quasi un anno e ora che siamo pronti ad andare in scena ci sembra impossibile aver fatto così tanto con solo le nostre forze. Forse per noi è anche la dimostrazione che se ci credi abbastanza e vuoi fare qualcosa allora il modo lo trovi sempre, contro tutto e tutti anche se è difficile. Poi vabbé se mi chiedi perché la gente dovrebbe venire a vederci ti direi che io sarò anche di parte, però lo spettacolo merita. Gli attori, come ho già detto prima, sono tutti bravi, le canzoni sono divertenti e orecchiabili: ti stacchiamo un nuovo biglietto per Hogwarts, ti dimostriamo che l’amicizia e l’unione fra le persone che hanno in mente un obiettivo possono davvero cambiare le cose, perché questa è la vita vera e non un film… e poi vuoi davvero perderti il musical-parodia di Harry Potter? Io non credo proprio.

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