Non preoccuparti se ti tradisce per una notte,
se trovi tracce di rossetto rosso sulla camicia
messa distrattamente nel cesto dei panni sporchi.
Non preoccuparti se cerca di appigliarsi alle più svariate scuse
e piangendo supplica il tuo perdono
constatando di essere umano.
Quelle sono cose
che durano il tempo di uno sguardo complice
di lenzuola intrise di profumo colpevole di corpi
che condividono un momento di irresponsabile follia
di una porta poi chiusa
e mai più riaperta.
Preoccupati se ti tradisce per tre, quattro, dieci notti
due settimane o cinque mesi
è lo stesso.
Preoccupati dei suoi silenzi
delle sue assenze ingiustificate
della sua mancata voglia di condividere qualcosa con te.
Preoccupati se non lascerà spazio per le scuse
o peggio,
se dovrai essere tu ad implorarlo di accettare il tuo perdono.
Perché non è il rossetto lasciato sulla camicia
non è il profumo che improvvisamente gli ritrovi addosso
non è quello il vero tradimento.
Rendersi consapevoli che lui ha trovato la felicità in un’altra persona
è quello il tradimento più grande.
Perché la felicità
non si compra con gli sguardi languidi, i baci o il sesso sfrenato
non si trattiene con i pianti o con le preghiere.
La felicità va mantenuta
e rinnovata ogni giorno.
Altrimenti se ne va via
come vanno via le foglie ingiallite
su cui soffia il vento
di un tiepido autunno del cuore.
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