“Ayrton” è la canzone con cui inizia l’album Canzoni di Lucio Dalla pubblicato nel 1996; testo e musica però portano il nome di Paolo Montevecchi, attore di teatro, nato a Cesena, conosciuto come elegante scrittore di testi. La canzone parla della persona nascosta dietro al pilota 3 volte campione del mondo e del celebre, tragico incidente alla curva “del tamburello” del circuito di Imola, in cui Senna perse la vita nel 1994. Nel testo si trovano rimandi e parallelismi delicati tra il mondo in pista e la fugacità delle cose terrene, oltre a dare una poetica descrizione di quello che era l’uomo Ayrton, che Lucio conosceva bene.
Le strofe camminano su note di pianoforte accompagnate da un lontano rombo di motori inserito in diverse parti della canzone, suono che porta l’ascoltatore in quell’atmosfera tipica emiliana che aleggia attorno al mondo delle corse, ingrandita dal mito di Nuvolari. Dopo che per la prima volta si sente la frase “e io ho chiuso gli occhi”, sono inseriti dei battiti cardiaci che rimandano all’ultimo giro del pilota brasiliano, mentre le parole “e io adesso chiudo gli occhi” lasciano spazio a un’emozione aggressiva e quasi straziante che esce libera dalle note dell’assolo di chitarra finale. Il brano nasce con il nome “Circo”, poi cambiato in “Ayrton” da Dalla dopo aver chiesto il consenso ai familiari del pilota, i quali, come disse lo stesso Lucio, al primo ascolto riconobbero perfettamente Ayrton dentro a quelle parole e quelle note leggere che creano una magnifica melodia malinconica. L’opera ancora grezza di Montevecchi trovò subito molti apprezzamenti, ma fece fatica a trovare una casa discografica pronta a produrla, per via della poca notorietà del compositore nato a Cesena, fino a quando la cassetta non passò tra le mani di Dalla, il quale, dopo un primo ascolto, capì subito che sarebbe potuto nascere un capolavoro squisitamente emozionale.
La notte del 15 maggio 1996 Lucio si trovava nello studio di registrazione per incidere i brani che sarebbero entrati nell’album Canzoni, giunto il momento di lavorare su “Ayrton” chiamò al telefono Ricky Portera, grandissimo chitarrista che ha suonato con grandi nomi della musica italiana come Stadio, Nek e Samuele Bersani, per incidere l’assolo a fine brano. Ricevette la chiamata mentre era di ritorno dal concerto degli AC/DC al palasport di Bologna. Precipitatosi quindi in studio, provarono il brano per intero e Portera, come ha rivelato lui stesso in un’intervista a Ondarock, si lanciò in virtuosismi e tecnicismi di alto livello. Concluso l’assolo, Dalla prese in mano la chitarra per mostrargli come fare un assolo migliore, mettendosi a suonare casualmente le corde con fare irrisorio e di sfida; dopo esser stato spronato dal cantautore emiliano Portera riprovò l’assolo, che possiamo sentire ora esattamente come uscì in quel momento di una notte di maggio.
Le parole di Montevecchi, la maestria compositiva di Dalla e il tocco di Portera rendono “Ayrton” un tesoro della musica italiana, un capolavoro che rende omaggio a un campione scomparso così tragicamente nel migliore dei modi e sembra quasi accompagnare l’ascoltatore a rivivere, curva dopo curva, l’ultimo giro di Senna, trasportandolo tra la polvere alzata dai copertoni nei circuiti dell’Emilia, terra di cantautori e corridori, dove la benzina si mischia con l’oro.
“AYRTON” by Paolo Montevecchi (italian version live on TV) RAI SPORT 1 from Montevecchi on Vimeo.
Credits: Img 1.
Fonti: Cesena Today, Tuttouomini.