Quella della spada nella roccia è una leggenda che affascina grandi e piccini dal Medioevo fino ai giorni nostri attraverso film, cartoni e romanzi. Non è però di re Artù o dei suoi cavalieri della tavola rotonda che stiamo parlando e non ci troviamo nemmeno in Gran Bretagna, ma in Italia, più precisamente nel comune di Chiusdino, vicino a Siena, dove la leggenda è diventata realtà.
La località di San Galgano è un sito costituito dall’eremo detto “Rotonda di Montesiepi” e da una grande abbazia cistercense oggi in rovina.
Galgano Guidotti era un cavaliere medievale vissuto in Toscana nel XII secolo. Dopo una vita lussuriosa passata a praticare ogni genere di dissolutezze, si convertì alla religione e decise di vivere da eremita fino alla fine dei suoi giorni. La leggenda racconta che ebbe due visioni in cui l’arcangelo Michele gli indicò il suo percorso di vita. Protettore dei guerrieri e cavaliere egli stesso, San Michele guidò Galgano durante la sua vita da combattente per poi invitarlo a seguirlo in un luogo idilliaco dove il cavaliere incontra gli apostoli e il Creatore stesso. A seguito della visione si dice che il suo destriero a briglie sciolte lo condusse fino a Monte Siepi, sito dell’apparizione. Qui Galgano, non trovando del legname per costruire una croce, prese la sua spada e la conficcò in una roccia, dopodiché fece del suo mantello un saio. La spada, strumento di guerra e di morte, simbolo della sua vita passata, si trasforma così in mezzo di pace e speranza; il mantello orgoglio del cavaliere e simbolo di ricchezza, diventa una veste umile e povera, contrassegno dell’eremita.
Galgano morì nel 1181, subito dopo la sua morte iniziò la costruzione della Rotonda di Montesiepi (1182-1185), innalzata sopra la capanna sulla collina dove il Santo visse gli ultimi anni di vita, intorno alla roccia nella quale si trova ancora oggi la spada.
La chiesa presenta una pianta circolare interrotta dal piccolo abside. Lo stile architettonico è quello tipico romanico-senese, caratterizzato dall’alternarsi di fasce cromatiche bianche e rosse, utilizzate anche nella cupola semisferica che, nascosta all’esterno, è utilizzata come copertura dell’edificio.
Addossata all’eremo si trova la Cappella Lorenzetti, così chiamata per i magnifici affreschi del grande pittore senese Ambrogio Lorenzetti. Questa, realizzata solo nel 1340, è postuma al resto della Rotonda.
Successivamente al luogo di culto, tra il 1218 e il 1220, si iniziò a costruire un’immensa abbazia a valle dalla classica forma a croce latina. Completata nel 1268 fonde elementi del Romanico con il nascente stile Gotico di importazione francese. Nel sito oggi rimangono sono alcune rovine: affascinanti i muri traforati da monofore e rosoni, ancora in piedi grazie ai contrafforti; la mancanza del tetto poi rende ancora più suggestivo questo luogo sacro e avvolto dal mistero.
Si narra che in San Galgano sia sepolto il Santo Graal e per questo motivo la Rotonda di Montesiepi ricorda una coppa rovesciata. Pare che per raggiungere il sotterraneo sia necessario spostare una pietra la quale però non è ancora stata trovata.
Lasciando ora da parte il mito, torniamo alla realtà dove il mistero s’infittisce: nel 2001 un’indagine metallografica ha certificato l’autenticità della spada quale arma del XII secolo e quindi sicuramente appartenuta a un cavaliere di quell’epoca e probabilmente proprio a tal Galgano Guidotti nato nel 1148 da una famiglia nobile di Chiusdino.
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