26 marzo 1957: a Roma, in Campidoglio, i rappresentanti di sei Paesi del continente europeo firmano due importantissimi trattati che rappresenteranno le basi per la costruzione della moderna Unione Europea che oggi conosciamo e viviamo.
I Paesi firmatari di questi trattati furono: Italia, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania ovest.
I trattati firmati durante la cerimonia ufficiale, svoltasi nel Palazzo dei Conservatori, furono il frutto del lavoro molto intenso dei rappresentanti delle diverse nazioni coinvolte e riguardarono due ambiti fondamentali: la costruzione della CEE (Comunità Economica Europea) e della CEEA (Comunità Europea Energia Atomica).
Il trattato che istituisce la Comunità Economica Europea prevedeva l’attuazione dell’Unione doganale tra i diversi paesi firmatari, per permettere la circolazione di tutte le merci prodotte dai vari paesi. Aveva come scopo principale quello di creare un’unione economica forte tra i paesi partecipanti per permettere una costante crescita economica di tutta l’area. Questo trattato seguiva e ampliava la CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio creata nel 1951 e prevedeva la creazione di un mercato comune del carbone e dell’acciaio tra i Paesi coinvolti, senza barriere e tariffe doganali create per proteggere il prodotto di un singolo Paese a scapito degli altri.
Il trattato che istituisce la comunità europea dell’energia atomica invece si occupò di garantire una gestione pacifica e condivisa dell’energia nucleare anche alla luce delle innovazioni prodotte in questo campo dall’Unione Sovietica.
Generalmente quando si pensa ai trattati di Roma si pensa al singolare, al Trattato Costitutivo della Comunità Economica Europea. In pochi si ricordano della CEEA. Ciò è comprensibile perché le attività degli organi interni alla CEEA rimarranno sempre separati e autonomi dalle attività svolte dalle istituzioni europee nel corso degli anni.
Le immagini in bianco e nero dell’epoca mostrano come, in una giornata piovosa, molti cittadini si fossero riuniti sotto la statua del Marco Aurelio per osservare il passaggio dei leader diretti nella sala degli Orazi e Curiazi. In quel giorno stava nascendo qualcosa di nuovo, che avrebbe portato al più lungo periodo di pace che il continente europeo avesse mai visto dopo le atrocità della seconda guerra mondiale.
Fonti:
Storia economica del mondo. Vol. 2
www.raistoria.rai.it
www.europarl.it
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