E’ proprio il caso di dirlo, le fotografie raccontano un storia, ti portano dentro il mondo del personaggio fotografato, all’interno del suo essere.
Alcuni fotografi riescono in questo compito meglio di altri. Non basta scattare una foto per avere il risultato perfetto, o meglio, in alcuni casi succede; per altri, invece, il soggetto prescelto per lo scatto, richiede uno studio approfondito un tuffo a pieno nella sua vita.
Parliamo di Marie Hald fotoreporter, classe 1987 frequenta la scuola danese di media e giornalismo, nel 2012 approda a New York dove passa un semestre al centro Nazionale di fotografia. Ora vive a Copenaghen in Danimarca.
Pluripremiata, riesce a raccontare il mondo delle donne attraverso le sue fotografie.
Entra in contatto con loro e con i problemi che possono accomunare il mondo femminile e, il ruolo che essere rivestono all’interno della società.
Abbiamo sfogliato il suo archivio fotografico e di conseguenza le storie delle donne da lei fotografate; prostituzione, anoressia, canoni estetici come must da rispettare, una società che condanna le donne su vari, molti frangenti.
Bonnie
Bonnie ha 39 anni, fa la prostituta da quando ne aveva 19, è madre di 3 figli. Marie, ha voluto mostrare la parte a cui Bonnie tiene di più di sé stessa: i suoi figli e la quotidianità dell’essere mamma. Un progetto che ha coinvolto la fotografa e la protagonista per quasi due anni.
Fare la prostituta, non significa essere una cattiva madre, fare la prostituta, non fa di una donna una persona da additare. Uno stereotipo che la donna non riesce a discostare dal suo essere.
Le ragazze di Malawa
Ana, per molte ragazze la migliore amica, per altre, la peggior nemica. L’Anoressia.
In una casa gialla in Polonia, a Malawa, nel 2015 Marie ha passato l’estate in un centro di cura per ragazze anoressiche. Lo stereotipo della bellezza femminile, si avvicina molto spesso al corpo delle modelle in passerella, un corpo magro, privo di difetti, spesso irraggiungibile. La moda è questa, e il messaggio che essa trasmette non vuole essere cambiato: “se sei magra sei bella”.
Foto che mostrano non soltanto ragazze magre, o non semplicemente delle ragazze anoressiche. Foto che rappresentano l’anoressia, la solitudine e la difficoltà che questa malattia comporta.
Una foto, un viso, un’emozione. Interroghiamoci, pensiamo a come la donna viene vista e giudicata dalle persone della nostra società. Ogni sua scelta è correlata al ruolo che porta. Bombardata di immagini e parole di come dovrebbe essere, di quello che dovrebbe fare e di quello che non dovrebbe fare.
“Le mie foto parlano sempre di qualcosa che mi sta a cuore, ma soprattutto di donne che vogliono raccontare le loro storie per fare la differenza. Che cercano di combattere i pregiudizi, di portare l’attenzione su un problema o di invitare all’azione.” Marie Hald
Credits:
fonti: www.mariehald.dk
foto: www.pinterest.com