Forse non tutti sanno che il tipico cappello con un’ala rialzata e una piega centrale simile ad un’ammaccatura prende il nome di lobbia. Dietro questo copricapo si cela in realtà una storia curiosa e interessante.
Il deputato Cristiano Lobbia (1826 – 1876), rappresentante di sinistra del partito liberale, nella notte fra il 15 e 16 giugno del 1869, presso via dell’Amorino di Firenze, fu vittima di una violenta aggressione da parte di uno sconosciuto che dopo avergli assestato una bastonata in testa e tre coltellate al petto, si dileguò senza lasciare alcuna traccia – in realtà nella medesima estate venne ripescato nell’Arno un cadavere e alcuni indizi sembravano identificarvi proprio il sospetto aggressore.
L’accaduto fu subito collegato all’affare dei tabacchi: Lobbia in una seduta parlamentare svoltasi circa un mese prima aveva dichiarato di essere in possesso di prove e testimonianze decisive riguardanti le tangenti di quello che era stato definito lo “scandalo del Monopolio dei Tabacchi”.
L’aggressione al deputato destò indignazioni profonde nell’opinione pubblica: vi furono manifestazioni e tumulti in diverse città, e a Milano gli scontri comportarono feriti e disagi consistenti.
Il governo, già precedentemente accusato dalla stampa di sinistra di sfuggire alle proprie responsabilità nella questione delle tangenti, per tutta risposta, grazie al sostegno del Regio Procuratore di Firenze, riuscì a capovolgere la situazione e accusò Lobbia di “simulazione di reato”.
Lobbia, per protesta, si presentò in Parlamento indossando lo stesso cappello che recava al momento dell’aggressione, sfoggiando provocatoriamente la fossa centrale formatasi per il colpo ricevuto.
La sentenza del governo riaccese lo scalpore dell’opinione pubblica e la reazione di Lobbia riscontrò il consenso del popolo e contribuì ad accrescere la popolarità del deputato stesso.
Approfittando della vicenda, un intraprendente cappellaio fiorentino con uno spiccato fiuto per gli affari decise di mettere in vendita i cappelli “alla Lobbia”, ironico omaggio ad un’ambigua faccenda politica.
Fonti: www.treccani.it
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