«L’undici novembre 1997, Veronika decise che era finalmente giunto il momento di uccidersi.»
Questo l’incipit del romanzo di Paulo Coelho, intitolato Veronika decide di morire. Una storia sorprendente, un racconto toccante. Questa ragazza slovena non ha particolari problemi, non soffre per amore o economicamente parlando, ha semplicemente perso la voglia di vivere, non trova più niente che la sproni a farlo.
La monotonia delle sue giornate la uccide, tanto da arrivare ad assumere un pugno intero di pillole per dormire, abbandonandosi al proprio destino. Dopo ciò, si risveglierà in una clinica privata per malati mentali in Slovenia, chiamata “Villete”, dove viene a sapere dai medici che in seguito al tentato suicidio il suo cuore è stato danneggiato e che lei non resisterà ancora per molti giorni.
Lei inizialmente non vede l’ora finisca tutto velocemente, ma in quel posto il tempo sembra si sia fermato, le sensazioni cambiano, lei stessa cambierà. Conoscerà persone che le faranno capire quanto sia importante amare la vita, da Zedka, a Eduard, a Mari.
Persone che hanno paura di essere se stesse, perché consapevoli di venir considerate “pazze”, che la faranno sentire meno sola del solito. Il rapporto con loro le permetterà di scoprire lati di sé che non conosceva, di apprezzare maggiormente la propria persona e di riscoprirsi, paradossalmente proprio alla fine della sua esistenza.
Un romanzo toccante, che con delicatezza entra nell’animo umano e lo analizza, sottolineando quanto sia profondo ed incomprensibile, se non ascoltato attentamente. Un libro che merita assolutamente di essere letto, ma soprattutto vissuto.
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