La controversa relazione tra Melania Trump e Dolce&Gabbana

Dal momento dell’ insediamento dei Trump alla Casa Bianca, sta facendo discutere la relazione controversa tra Melania e i designer di tutto il mondo.

Inizio di quella che sembra essere una polemica senza fine è stata la lettera di Sophie Theallet, designer francese e curatrice dello stile di Michelle Obama negli scorsi otto anni. La stilista ha scritto infatti una lettera aperta in cui annunciava la sua volontà di non voler vestire Melania Trump (né ora, né mai) e in cui invitava i suoi colleghi stilisti a fare lo stesso. La suddetta lettera ha suscitato reazioni di consenso ma anche di dissenso. Il primo ad esprimere il suo disaccordo è stato niente meno che Tommy Hilfiger, che si è detto felice ed orgoglioso di vedere le sue creazioni addosso a due donne affascinanti come Melania e Ivanka Trump.

Sulla questione non si è pronunciata la First Lady che, anzi, indossando una creazione di Ralph Lauren per il giorno dell’ inaugurazione, ha implicitamente espresso la volontà di rimanere neutrale. La scelta di abbigliamento è stata infatti interpretata dai professionisti del settore come un voler scegliere un qualcosa di semplice e sottotono, che non contribuisca alle polemiche suscitate dalle scelte politiche del coniuge.

Melania Trump

 

Il dibattito si riaccende quando Melania Trump sorprende tutti scegliendo un completo Dolce&Gabbana per il primo ritratto ufficiale da First Lady. La scelta viene criticata in primis dal New York Times, deluso nel vedere come il ritratto ufficiale, da sempre vetrina per la promozione di designer americani, diviene promotore dell’industria del fashion italiano.

Il problema è che in molte occasioni una giacca è sempre un giacca ma, dato il contesto, questa particolare immagine ufficiale, non è una di queste molte occasioni

Il messaggio che deriva dalla foto in questione sembra inoltre stridere con quello del presidente Donald Trump che ha fatto del «Buy American» uno dei suoi capisaldi.

Non è la prima volta però che Melania Trump indossa Dolce&Gabbana: la First Lady, per la festa di Capodanno a Palm Beach, in Florida, si era infatti presentata con un tubino nero da cocktail impreziosito da due nastri gioiello sulle spalline, realizzato dal duo creativo che l’ha prontamente ringraziata su Instagram. Il post di Stefano Gabbana ha suscitato forti reazioni di disaccordo. Tra chi ha fatto notare come i valori della maison italiana siano in contrasto con quelli del Tycoon e chi ha semplicemente espresso il suo più convinto disappunto, spunta chi ha chiesto agli stilisti come mai questa scelta controcorrente. Come mai al posto di rinnegare o per lo meno ignorare la scelta della First Lady, hanno sentito il bisogno di celebrare l’avvenimento?

Melania Trump

La risposta è semplice: Stefano e Domenico hanno ancora una volta dimostrato di non aver paura di andare contro corrente, e che il compromettersi politicamente (sempre che di questo si parli) passa in secondo piano quando si tratta di affari. L’ industria della moda è un’ industria multimiliardaria che non si basa sugli ideali ma sugli affari. Il sostegno a Melania Trump può essere sì discutibile da un punto di vista morale, ma certamente non lo è da una prospettiva imprenditoriale. L’azienda di Dolce&Gabbana e i migliaia di dipendenti che la costituiscono beneficeranno delle future vendite ottenute grazie alla pubblicità della First Lady, e questo è l’importante. Non per ultimo, i  due stilisti hanno dimostrato di essere quell’occhio oggettivo e non coinvolto in grado di restituire la giusta rilevanza alla questione.

In termini di proporzione e di definizione dei ruoli ha parlato anche Diane Von Fustemberg, che interrogata sulla vicenda ha sentenziato:

Donald Trump was elected and he will be our president. Melania deserves the respect of any First Lady before her. Our role as part of the fashion industry is to promote beauty, inclusiveness, diversity. We should each be the best we can be and influence by our example.

Fonti: www.nytimes.com, www.corriere.it

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