Khajuraho (in lingua hindi: खजुराहो) è una suddivisione dell’India, classificata come nagar panchayat, situata nel distretto di Chhatarpur, nello stato federato del Madhya Pradesh. Una delle mete turistiche più popolari del paese, Khajuraho ha il più grande numero di templi medievali induisti e jainisti dell’India, fatto che ha portato l’UNESCO nel 1986 ad inserire il villaggio nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità.
Il tempio più importante della zona è il Kandariya Mahadeva, un tempio dedicato a Shiva databile intorno al XI secolo d.C. La struttura tipica di molti templi indiani esclude l’utilizzo dell’arco, infatti esso verrà introdotto in India con i musulmani, cosicché tutte le costruzioni si sviluppano su un basamento incredibilmente grande e resistente per sostenere tutta la struttura. La natura complicata di forme e simbolismo è percettibile fin dall’esterno della struttura, ed è proprio qui che alcune decorazioni destano molta curiosità: sculture a quasi tutto tondo che rappresentano i soggetti più disparati.
Le figure per quanto idealizzate sono molto naturali e vi possiamo riconoscere divinità, ninfe celesti, animali singoli o compositi, scene del mondo degli uomini e molte altre. Un tipo statuario molto discusso è quello erotico, che si mostra laddove si trovano sculture in atti amorosi molto espliciti, anche in gruppo e con animali, e per gli storici dell’arte queste figure sono ancora enigmatiche. La maggior parte delle iconografie presenti su tutti gli edifici in pietra indiani è caratterizzata da immagini con valenza positiva, in particolar modo legata a fecondità, fortuna, e prosperità, motivo per cui si trovano molte immagini di coppie, fiori di loto, ninfe celesti e donne dai seni prosperosi. Le immagini della coppia (mithuna), tradizionalmente leggere con erotismo presente, ma non eccessivo, qui invece sono fortemente eccessive.
Gli studiosi si trovano divisi, poiché tali figure potrebbero essere legate alla venerazione della fertilità, ma anche un mezzo mediante il quale i fedeli ai quali non era possibile accedere ad una venerazione nell’ambiente del tempio potevano effettuare il bakti, la devozione, dall’esterno. Tra le varie interpretazioni date a queste immagini c’è anche quella collegata al Tantrismo, tuttavia questa tesi non è stata sufficientemente dimostrata, poiché si tratta sicuramente di un fenomeno filosofico-religioso legato all’erotismo e alla magia, ma in chiave privata.
Cosa rappresentano queste immagini erotiche? e la loro collocazione perché è così esterna ed evidente? Si tratta ancora di un mistero, perciò largo alle idee!
FONTI
Pieruccini Cinzia, 2013, “Storia dell’arte indiana: I. Dalle origini ai grandi templi medievali”, Einaudi, Torino.
Pieruccini Cinzia, 2010, “Viaggio nell’India del Nord”, Einaudi, Torino.