Presentato alla 67 ° edizione del Festival di Berlino è stato un vero successo, applaudito e apprezzato si tratta del nuovo film di Luca Guadagnino: Call me by your name. Un film ammirato per la carica emozionale di sentimenti misti che è riuscito a trasmettere al pubblico berlinese: eccitazione, serenità, gioia, armonia.
La pellicola che trae spunto dall’omonimo romanzo di Andrè Aciman, trova la sua cornice nell’Italia degli anni 80, i protagonisti sono due uomini, il giovane Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer), più maturo e dotato di un raro fascino intellettuale ed estetico, i due raccontano la loro storia d’amore a partire dal loro fatale incontro nell’estate dell’83 nella villa di famiglia di Oliver. I due giovani iniziano a condividere passioni comuni fino ad essere attratti l’uno per l’altra e a provare un irrefrenabile desiderio.
L’amore omosessuale è una tematica delicata ieri come oggi, ed in particolare affrontarla sul grande schermo. Certo non dimentichiamo il grande successo del film di Ang Lee “Brokeback Mountain” la bellissima e toccante pellicola del 2005 pluripremiata, considerata ancora oggi uno dei miglior film a tematica LGBT.
Guadagnino ha subito detto del suo film, in un’intervista a seguito della proiezione del film a Berlino: “Pensavo che il film rientrasse nel genere dell’idillio. E nell’idillio non ci sono scene di sesso esplicito”. È proprio un idillio, una bolla quella dove sboccia l’amore dei due giovani, fatto di sguardi e di silenzi, non c’è quasi posto per la realtà esterna che fa solo da contorno a questa storia.
I due attori hanno dovuto creare una “relazione” tra loro per preparasi al meglio ad interpretare Oliver e Elio, Chalamet ha raccontato in un intervista: “uscivamo insieme, guardavamo film insieme, ci prendevamo il caffè insieme la mattina. Eravamo inseparabili”.
Visto le buone premesse, non resta quindi che aspettare di vedere la pellicola nelle nostre sale.
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