Nel corso della storia Praga, splendida capitale della Boemia, è stata teatro di quattro episodi assai curiosi e simili tra loro.
Si tratta di quattro defenestrazioni, ovvero quattro colluttazioni distanti molti anni l’una dall’altra, conclusesi con i protagonisti della vicenda lanciati fuori dalla finestra. Ovviamente ogni defenestrazione ha poi avuto una sua ripercussione più o meno drammatica nei periodi successivi.
La prima delle quattro è avvenuta nel 1419. Jan Želivský, capo della corrente cristiano riformista degli ussiti organizzò una processione che aveva la finalità di convincere il consiglio della città a rilasciare alcuni dei loro prigionieri. Durante la manifestazione quest’ultimo fu colpito da una pietra lanciata da un palazzo, e la folla per reazione al gesto di sfida irruppe nella struttura. Al suo interno vennero prese sette persone tra cui un giudice e lanciate dalla finestra in pasto ai manifestanti, che li uccisero. Fu questa la scintilla che fece scoppiare la guerra ussita che durò fino al 1436.
La seconda avvenne nel 1483. Anche questa volta i motivi del gesto furono politico religiosi: i “defenestratori” erano ussiti, ma agirono ai danni della loro controparte conservatrice. Infatti in questi anni i cattolici erano riusciti a riprendere il controllo della Boemia grazie all’elezione di re Ladislao VII che aveva stretto
un’alleanza con l’ala conservatrice ussita. I radicali così si ritrovarono in minoranza, e decisero di farla pagare ai conservatori. La mattina del 23 ottobre entrarono nel municipio della città vecchia e spinsero fuori dalla finestra i membri del consiglio cittadino.
Anche nel 1618 le ragioni della defenestrazione furono di natura religiosa. La causa specifica fu il veto da parte del re di Boemia Ferdinando II, sostenitore della controriforma, sulla costruzione di alcune cappelle protestanti all’interno di un terreno reale. Il misfatto avvenne al castello di Praga ad opera di alcuni aristocratici, che per vendicarsi del torto subito entrarono nel palazzo e buttarono di sotto tre governatori imperiali: Jaroslav Bořita Martinic, Vilém Slavata e Philip Fabricius. Per loro fortuna, nonostante la caduta, nessuno morì né riportò gravi lesioni. In seguito scoppiò una rivolta boema, nel corso della quale i ribelli invocarono l’aiuto dell’Unione Evangelica. Le forze imperiali invasero i territori ribelli vincendo con facilità nella battaglia della Montagna Bianca.
Nel 1948 ad essere lanciato dalla finestra fu un politico socialista, Jan Masaryk. Inizialmente il caso fu archiviato come suicidio, dal momento che il corpo della vittima fu ritrovato qualche ora dopo il decesso ai piedi del Ministero, sotto la finestra del bagno. In realtà, come è stato poi accertato nel 2004, Masaryk fu vittima di un’aggressione i cui mandanti erano con tutta probabilità i membri del governo comunista ceco.
Le defenestrazioni sono perciò un elemento ricorrente nella storia della capitale boema. E di sicuro, con la delicata situazione mondiale che stiamo vivendo, in occasione dei summit internazionali le delegazioni farebbero bene a pernottare in camere al piano terra. Visti i precedenti non si sa mai.
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