Questa settimana un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute ha proposto una nuova teoria molto interessante per l’antropologia evoluzionista. Il gruppo di ricerca guidato di David Buttelmann ha infatti scoperto che le grandi scimmie riescono a comprendere se la persona che hanno di fronte ha una convinzione errata rispetto ad un evento specifico. Non solo, sono anche in grado di aiutare il malcapitato ad effettuare la scelta giusta.
Gli studiosi hanno proposto a 34 grandi scimmie dello Zoo di Lipsia un test che normalmente viene sottoposto ai bambini che non sono ancora in grado di parlare, per valutarne le capacità intellettive e sociali. Su un tavolo ci sono due scatole. Un ricercatore inserisce un oggetto in una delle due scatole e si allontana. In un secondo momento, arriva un secondo ricercatore che estrae l’oggetto dalla scatola e lo riposiziona in una delle due scatole. A questo punto il primo studioso torna in scena per recuperare l’oggetto e si dirige sempre verso la prima scatola, ma la sua convinzione potrebbe essere giusta o sbagliata rispetto all’azione compiuta dal secondo studioso.
Nelle varie fasi di questo esperimento è emerso che nella maggior parte dei casi in cui le scimmie riuscivano a capire che il ricercatore coinvolto aveva una convinzione sbagliata, intervenivano aiutandolo a trovare l’oggetto. Ciò sembra suggerire che le grandi scimmie come gli scimpanzé e gli oranghi possiedano un’elevato grado di cognizione sociale e che riescano a comprendere le false credenze degli altri. Tale capacità fino ad ora era ritenuta esclusiva degli esseri umani.
Approfondimento – Test della falsa credenza
Il test a cui sono state sottoposte le scimmie durante questo studio è ispirato a quello creato nel 1963 da Perner e Wimmer e la sua formulazione più famosa è conosciuta come Sally & Anne Test. Lo scopo del test è quello di verificare lo sviluppo della capacità metarappresentazionale nei bambini per capire se sono in grado di attribuire un convincimento alla mente di altre persone. In altre parole, se un bambino riesce a prevedere il comportamento di un individuo basandosi su una credenza che sa essere falsa, non sta proiettando la sua opinione della realtà sull’altro soggetto. I bambini affetti da autismo di solito non sono in grado di passare questo test.
Test della falsa credenza svolto non correttamente e correttamente
Test della falsa credenza svolto da un bambino autistico
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