di Francesca Empler
Quante volte sentiamo dire: “Un giorno si riuscirà a costruire anche un mezzo di trasporto volante, piccolo e pratico”. Bene, quel giorno potrebbe essere arrivato. È stato Paolo Lazzarini, l’ideatore di Ifo, Identified Flying Object. La somiglianza al termine UFO è riscontrabile ed evidente agli occhi di tutti e non è di certo casuale: la forma sembra proprio quella di una navicella aliena, ma come il nome stesso precisa, è invece un mezzo assolutamente ideato, progettato e costruito dall’uomo. La sua struttura è proprio quella di un mezzo volante, a due posti e tecnologicamente uguale a un drone. Il velivolo, unico nel suo genere, ha un’autonomia di un’ora e mezza, arriva quasi a 200 chilometri orari, con un diametro di 4, 75 metri e ha otto motori elettrici. Ma come poter accedere al mezzo? Due sono i modi per entrare: dalle scale o dall’apposita semisfera che svolge la stessa funzione di un ascensore.
A questo punto sorge spontanea una domanda: è a rischio la sicurezza di coloro che si trovano nel drone? Sembrerebbe di no: la capsula centrale è di circa due metri e in caso di necessità si può togliere; i passeggeri potranno salvarsi grazie a un paracadute collocato nella parte posteriore del mezzo.
Una grande invenzione, non la prima per la Lazzarini Design; in precedenza aveva ideato la jet capsule, paragonabile a una casa mobile galleggiante che l’azienda ha annunciato pochi mesi fa, attivando una campagna di crowfunding; dopo aver ottenuto i necessari finanziamenti, il progetto ha iniziato a prender forma.
Lazzari pensa che anche questa nuova ideazione possa essere vincente e per questo sta cercando investitori proprio per realizzare un progetto, un suo sogno che potrebbe essere rivoluzionario.
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