Sedici installazioni costruiscono il “GDM -Grand Dad’s Visitor Centre”, dove il surreale e il disturbante invadono il quotidiano.
Dal 19 ottobre 2016 al 9 aprile 2017 la fondazione Pirelli Hangar Bicocca, in Via Chiese 2 (MI), offre parte dei suoi immensi spazi industriali alla mostra “GDM- Grand’s Visitor Centre” di Laure Prouvost. L’esposizione, a cura di Roberta Tenconi, è dedicata al nonno della Prouvost, di professione artista.
L’evento ha lo scopo di reiventare il concetto di museo, integrando in una vasta superficie espositiva una piccola storia familiare come in un visitor centre, letteralmente un centro di informazioni per il visitatore.
Un tunnel metallico graticolato, anticipato da un tappetino a forma di lingua, introduce lo spettatore in un’area sconfinata e poco illuminata. Composizioni visionarie e filmati su monitor sono accompagnati da suoni disturbanti amplificati da megafoni, in cui riecheggia anche la voce suadente dell’artista.
Alla fine del tunnel, sulla sinistra, si apre una sezione labirintica tra stranianti luci verdi e piccoli spazi infossati in cui si nascondono oggetti di ogni tipo, da lattine di birra a cavi intrecciati, fino ad un calamaro annegato nel suo stesso inchiostro. Mentre l’osservatore è al tempo stesso affascinato e disgustato da ciò che vede, risuonano nell’aria le note della canzone “Sweet Dreams” degli Eurythmics, proveniente da un amplificatore da palcoscenico con accanto la descrizione “Grandma’s favourite song”.
Il percorso espositivo continua nel ricordo familiare con la ricostruzione del soggiorno dei nonni Prouvost. Attorno ai tavolini e alle sedie centrali, sono nascoste in teche di vetro le opere del nonno, ormai tradotte in oggetti di consumo quotidiano. In un angolo, un tavolo imbandito invita letteralmente lo spettatore a prendere una tazza di the, con esigenza di partecipazione attiva all’opera d’arte.
Proseguendo, compare nell’oscurità l’interno di un salone di bellezza, luogo di scambio comunicativo incentrato sul pettegolezzo. Gli si accosta poco dopo un grande schermo a parete attraversato da scritte provocatorie. Una scia suggestiva introduce il visitatore davanti ad un secondo schermo, incentrato su scene di allusione erotica. La tecnica del video amatoriale, basato sulla frenetica sperimentazione di montaggio, pervade i filmati che compaiono sui tre monitor dello spazio centrale, appesi a grate metalliche e collocati intorno ad un’ alta piramide specchiata. Questa dà le spalle ad un tunnel oscuro e indefinito, che conduce al termine della mostra.
Laure Prouvost gioca sui contrasti visivi e sonori, destabilizzando lo spettatore e al tempo stesso stimolandone le percezioni in un’atmosfera onirica. Un’esperienza bizzarra e surreale, che può essere vissuta gratuitamente da giovedì a domenica, dalle ore 10 alle 22.
Visita alla mostra da parte dell’autrice
Brochure informativa della mostra “Laure Prouvost GDM – Grand Dad’s Visitor Center”
Copertina (foto dell’autrice)
Immagine 1 (foto dell’autrice)
Immagine 2 (foto dell’autrice)