Logan, l’addio più amaro

Quando vidi, quasi un anno fa, il primo trailer di questo film, rimasi letteralmente estasiato dalla mole di emozione che mi aveva trasmesso. Quando poi in seguito lo stesso Hugh Jackman rivelò che sarebbe stata la sua ultima interpretazione nei panni di Wolverine, capii che non sarebbe stato facile dire addio al più iconico degli X-Men.
Basato sulla serie di fumetti “Old Man Logan“, questo capitolo decisivo abbandona completamente i canoni della serie, fondati principalmente sullo humor e la leggerezza recitativa, donandoci un prodotto dalla profondità estrema. La trama ripercorre le vicende di Wolverine nel suo periodo della vecchiaia, caratterizzata dalla clandestinità fin dalla notte della nota “Caduta degli eroi”.
Nel 2029, la società farmaceutica Transigen mira alla distruzione del gene mutante casuale al fine di creare una nuova stirpe di esseri potenziati da usare come arma e deterrente.

Logan e Charles Xavier

Logan, ormai vicino al suo duecentocinquantesimo anno di età, è ormai soggetto alla vecchiaia e alla malattia da avvelenamento causato dall’adamantio nel suo organismo. Questo riduce notevolmente la sua forza e i suoi poteri rigenerativi, rendendolo vulnerabile. Da anni ormai vive in clandestinità assieme a Calibano, un tracker, e a Charles Xavier, anch’egli affetto da una patologia neurologica che gli causa gravi crisi cinetiche capaci di uccidere centinaia di persone. La vita di Logan cambia drasticamente quando un’infermiera fuggita dalla Transigen gli rivela quale sia lo scopo della azienda e gli chiede di portare al sicuro una ragazzina di undici anni, Laura, fino in North Dakota. Apparentemente timida e muta, Laura si rivela invece essere di fatto “sua figlia”, o meglio un clone imperfetto dello stesso Logan, con tanto di artigli di adamantio alle mani e ai piedi.
Logan, Xavier e Laura sono costretti a fuggire quando la Transigen scopre la loro posizione; dopo aspri combattimenti, dei quali rimane vittima il vecchio Xavier, Logan e Laura non possono fare altro che incamminarsi verso “Eden“, un luogo sicuro dove altri ragazzini geneticamente mutati si preparano per varcare il confine di Stato e fuggire definitivamente dalla Transigen. Logan è ormai sfiduciato, malato e morente dopo aver perso l’unico uomo che aveva mai creduto in lui ma la possibilità di salvare la vita di Laura e degli altri ragazzini riesce a rimetterlo in piedi e a lottare fino alla fine contro i loro persecutori. Uno scontro epocale tra il più libero degli X-Men e coloro che volevano incatenarlo.

Dotato di un pathos  sensazionale e di un profondo rapporto di complicità tra Logan e Laura (che ricordano fortemente Joel e Ellie in The Last Of Us), Logan – The Wolverine è in assoluto il capitolo più amaro di tutta la serie Marvel dedicata all’eroe con gli artigli. Non sarà facile per nessuno salutare per sempre un icona come questa, ne fanno testimonianza le lacrime a cui si può assistere usciti dalla sala del cinema.
In ogni caso, non aspettatevi qualcosa di leggero da commentare in tranquillità, è più facile che preferiate non parlarne più per non sentirvi di nuovo male alla separazione da Hugh “Wolverine” Jackman.

 

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