BUGLIFE: Salvare le api per salvare il pianeta

Fin da piccoli ci insegnano l’importanza degli insetti, sopratutto delle api, nei processi della vita. Di fiore in fiore, esse volano impollinando le più svariate specie vegetali e producono delizie molto utili alla salute. Ma non se la passano bene. L’inquinamento, la perdita degli habitat, l’urbanizzazione, l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici le stanno decimando. Secondo uno studio del Center for Biological Diversity, ad esempio, delle 1437 specie di api presenti in Nord America e Hawaii di cui si hanno sufficienti dati (in totale le specie native sono 4337), 749 hanno avuto un calo demografico e 347 sono a rischio di estinzione. Questo declino è riscontrabile anche in Italia, col forte calo della produzione di miele registrato lo scorso anno.

Proprio per superare questa crisi e dare nuovo vigore alla comunità di api, la città americana di Cedar Rapids, la seconda per grandezza in Iowa, ha deciso di intervenire. Il progetto, di durata quinquennale, ha l’obiettivo di arrivare a 1000 acri (poco più di 400 ettari) di fiori e piante a completa disposizione prima di tutto delle api, ma anche di numerosi altri insetti, pipistrelli e uccelli in calo nella zona. In una prima fase si inizierà con 200 acri, per poi espandersi verso la periferia della città. Inoltre, tutti possono collaborare: infatti, sono state rese note le specie di piante, fiori ed erbe, alcune anche antiche, che verranno piantate, così che ognuno possa coltivarle nel proprio giardino e contribuire alla rinascita delle api.

Questi insetti impollinatori sono indispensabili alla vita: il 70% di frutta e verdura è nato proprio grazie al loro lavoro. Vanno quindi protetti e aiutati a creare comunità più ampie e in crescita. Non si può fare a meno di loro, almeno in teoria. Ma, nell’epoca della tecnologia a tutti i costi, dal Giappone viene una novità proprio nell’ambito dell’impollinazione. Si tratta di droni, ancora in fase di collaudo, grandi come un colibrì che sono in grado di prelevare il polline dai fiori senza danneggiarli. Ovviamente non fanno tutto da sé, sono telecomandati, ma possono essere una risposta ad un problema presente in varie parti del mondo.

La filosofia di ripristino della natura e della biodiversità seguita a Cedar Rapids (lo Iowa, infatti, in origine era composto dal 70% di praterie, scomparse a seguito della rivoluzione agricola dell’800) è seguita anche altrove, anche se con diverse declinazioni. Ad esempio, a Mantova esiste il Bee Hotel: inserito in un progetto di respiro mondiale, si tratta di creare spazi (alveari e piccole casette, a volte anche di design) per tenere le api solitarie, quelle che in natura non vivono in alveari, e altri insetti lontano dall’inquinamento. Quindi un’unica questione e due risposte finora praticate: da una parte l’intervento tecnologico – la sostituzione di api ed altri insetti con delle macchine; dall’altra un diverso approccio, che tenta di rimediare al danno commesso dall’uomo, ridando alla natura ciò che nei decenni passati le è stato tolto.


Credits: Pixabay (1) (2) (3)

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Fonti: Repubblica – KWWL

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