Mary Stevenson Cassatt nacque a Pittusburg il 22 Maggio 1822, ma visse per lungo tempo in Francia, dove conobbe e fu allieva di Degas, con il quale, insieme agli altri impressionisti, esponeva le sue opere.
Nonostante il timore dei genitori, nato dai movimenti femministi e le abitudini di vita bohèmien che vigevano in quell’epoca, Cassat decide di fare della pittura una professione e frequentare la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia a soli quindici anni. Poco dopo, però, insoddisfatta, decide di abbandonare la scuola e studiare autonomamente. Cassat si forma viaggiando per l’europa ed entrando in contatto con moltissimi artisti dell’epoca. Si trasferisce a Parigi, ma poco dopo è costretta a tornare a casa a causa della guerra franco-prussiana. Le incomprensioni con la famiglia, però, non cessano, tanto che il padre decide di non finanziarle più gli studi. La ragazza allora è costretta a trasferirsi a Chicago per trovare fortuna, ma i suoi dipinti verranno bruciati durante un incendio che colpisce la città; Tuttavia, l’arcivescovo di Pittusburg, dal momento che aveva gradito i suoi lavori, le commissionò due copie del “Coreggio“, grazie le quali potrà tornare a Parigi dove finalmente troverà spazio con Degas e gli altri impressionisti.
L’artista è nota per una caratterizzazione dei sui quadri dato da un filo conduttore che è quello della femminilità, in tutte le sue sfaccettature, colta negli aspetti quotidiani ma in particolar modo durante la maternità, con grande dolcezza e tenerezza ma priva di quello stucchevole sentimentalismo. Impossibilitata ma desiderosa di essere madre coglie quel rapporto di intima primordialità con un filo di malinconia di chi ha avuto e non ha più, di chi vorrebbe ma non ha.
Riesce a declinare in maniera essenziale, nei gesti più banali della quotidianità un sentimento autentico e disinteressato. Una donna che allatta, una che pettina i capelli della propria bambina, o più semplicemente sdraiate in un letto abbandonate alle dolcezze e affettuosità di un rapporto puro, semplice, inequivocabile… Quotidianità e tenerezza si fondano per analizzare l’interiorità quanto mai complessa della donna partendo dai gesti più banali, che però, denotano un mondo del tutto al femminile.
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