di Ettore Gasparri
Italicum, Mattarellum, Porcellum. Sistema proporzionale, sbarramenti, premi di maggioranza. Le leggi elettorali non sono mai state un argomento semplice da trattare e soprattutto da capire, tanto che per farlo a volte sembra necessario essere in possesso di una laurea in giurisprudenza. Oggi è però fondamentale avere almeno un’idea di come il nostro voto possa influenzare la politica ed è quindi utile un quadro della nuova legge elettorale.
Va innanzitutto specificato che l’Italicum era valido solamente per le elezione della Camera dei deputati, mentre per il Senato si fa riferimento ancora al Porcellum modificato dalla Corte Costituzionale nel 2013. Uno dei punti più importanti della nuova legge è la rimozione del ballottaggio per l’assegnazione del premio di maggioranza. Infatti nel caso in cui nessun partito dovesse raggiungere la soglia del 40%, necessaria per aggiudicarsi il premio pari al 54% della Camera, si adopererà il classico sistema proporzionale. Da notare che però sia la soglia sia il premio nel suo complesso sono stati giudicati costituzionali. Un’altra delle accuse mosse all’Italicum era quello dei capilista bloccati, dato che le liste bloccate erano state considerate anticostituzionali nel caso del Porcellum. Tuttavia questa volta non sono state apportate modifiche visto che il potere decisionale dei cittadini non è limitato da questa misura. Infatti ogni elettore potrà esprimere altre due preferenze a patto che siano di sesso opposto. Non cambia nemmeno il numero di collegi, 100, in cui è diviso il Paese, e il numero di collegi, 10, in cui un capolista potrà essere candidato, che però da ora nel caso di elezioni in più collegi dovrà sorteggiare in quale dimettersi e in quale no. Altre due poi le caratteristiche dell’Italicum mantenute dalla Corte Costituzionale. La prima che prevede l’impossibilità di presentare una coalizione di liste, ovvero più partiti alleati che corrono però ciascuno con il proprio simbolo, rendendo quindi necessaria una lista unica e poi lo sbarramento per la Camera mantenuto al 3%.
Poche quindi, dal mero punto di vista numerico, le modifiche attuate dalla Corte Costituzionale, ma che alle prossime elezioni, salvo ulteriori colpi di scena, potrebbero cambiare in modo drastico il futuro politico del Paese.