di Claudio Tarquini
Circa una settimana fa l’università di Bologna è stata luogo di conflitto ideologico e fisico. Schierato a destra lo Stato, ateneo che mira a rendere migliore un suo spazio, mentre dall’altra parte gli studenti che non tollerano limiti al loro diritto allo studio. La notizia ha poi avuto risalto a causa degli scontri tra collettivo universitario e forze dell’ordine, per colpa dei quali sono stati riportati gravi danni nella biblioteca.
Il diritto allo studio è sacro ed ogni persona dovrebbe poter seguire le proprie ambizioni al pari degli altri, almeno da un punto di vista teorico. In città come Milano e Roma le biblioteche sono generalmente aperte a tutti, almeno per quanto riguarda le università statali: quale ironia nel vedere Bologna la Dotta tradire questo spirito di diffusone del sapere.
Tuttavia non bisogna dimenticare come spesso l’ideale utopico si scontri con la realtà fattuale: gli stessi studenti lamentavano episodi di degrado nella biblioteca, come le attività di coloro che non frequentavano il luogo per dedicarsi allo studio. Lo stesso sindaco conferma queste informazioni, parlando di droga e altri atti illeciti. Pare evidente come questo sia effettivamente un elemento di disturbo, che va a limitare il godimento del diritto così caro alla parte degli studenti. Si potrebbe aggiungere che chi paga una retta universitaria sia titolato a poter pienamente usufruire dei servizi che sta in qualche modo acquistando.
Queste sono le basi del diverbio ideologico, in cui entrambe le idee seguono principi condivisibili. Un discorso diverso riguarda il manganello, il sanpietrino, la barricata… Non si può che condannare chiunque scelga di far valere la propria opinione con la violenza. Polizia e collettivi si sono resi protagonisti dell’ennesima sconfitta, uno scontro che ha portato solo danni e odio.
E’ proprio la parte peggiore ad apparire alle televisioni, sugli schermi dei cellulari e nelle parole dei giornali. In fondo questo è il problema: si è parlato poco degli studenti che hanno deciso di sistemare la biblioteca della loro università, i quali hanno davvero a cuore il titolo dell’articolo. Esiste un modo diverso di far valere i propri diritti, un dibattito in cui le parti vengono a compromessi tra di loro e anche con la realtà.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/14/news/scontri_a_bologna_il_sindaco_contro_i_collettivi_comportamento_da_delinquenti_-158282615/
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/12/news/_quella_biblioteca_e_casa_nostra_rimettiamo_a_posto_mobilitazione_online_degli_studenti_a_bologna-158141070/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/09/bologna-i-collettivi-occupano-biblioteca-delluniversita-cariche-della-polizia-in-assetto-antisommossa-studenti-feriti/3380312/