La patria della testa senza il corpo

Atene con l’egida

Firenze, situata nel cuore della Toscana, ospita una serie particolare di rappresentazioni legate alla figura mitologica e  femminile di Medusa. Inizialmente raffigurata come orrenda donna con ali d’oro e mani di bronzo, dal viso rotondo con zanne suine e una corta barba ruvida, progressivamente assunse le sembianze di fanciulla bellissima, sempre caratterizzata dalle serpi al posto della chioma di capelli.

Ma perché la città d’arte ha una così elevata quantità di teste senza un corpo? Il fondamento della sua presenza è molto antico ed è legato alla famiglia medicea in molti modi, dato che la testa di quest’ultima simbolicamente richiama alla prudenza o anche alla conoscenza, o più facilmente la prudenza grazie alla conoscenza.

Minerva

A Firenze sono presenti diversi elementi che vedono protagonista la Medusa, come ad esempio la scultura di bronzo del Perseo realizzata da Benvenuto Cellini ed esposta in Piazza della Signoria. Meno evidente e più nascosta è sicuramente la versione databile al 1597 di Michelangelo Merisi da Caravaggio, definito un pittore non molto simpatico, ma di molto ingegno secondo G.Morelli, e conservata nel luminosissimo ambiente sottostante la sala XLV, della Galleria degli Uffizi. Caravaggio dipinge la testa della Gorgone su di uno scudo di forma convessa e molto difficile da lavorare, ma utilizzando la sua innata bravura, è riuscito ad ottenere un effetto illusionistico: l’osservatore guardando questo lavoro riesce a percepire la testa della Medusa in volo nello spazio pittorico di 60x55cm. Il momento in cui viene ritratta Medusa è proprio quello in cui sta urlando a causa dell’imminente decapitazione e si presenta terrorizzata, dolorante, attraverso la sua espressione, resa perfettamente per mezzo degli occhi e bocca spalancata. Forse non tutti sanno che di questo lavoro esistono ben due versioni, ma purtroppo l’opera antecedente fa parte di una collezione privata e non è facilmente visibile.

Il Perseo di Benvenuto Cellini

Caravaggio, ritraendo questo mostro appartenente alla mitologia greca non si rifà al momento in cui Perseo decapita il mostro, poiché non c’è traccia della rappresentazione di quest’ultimo nell’opera, a differenza della scultura di Benvenuto Cellini. Alcuni pensano che si tratti della fusione di due miti, ovvero, quello in cui Medusa si specchia nello scudo di Perseo, con la sua conseguente morte, e l’altro mito in cui viene descritta Minerva armata con l’egida, una specie di corazza di pelle di capra, con al centro la testa della Gorgone.

Svelato il filo conduttore che dalla Grecia ha portato questa figura mitologica a Firenze, sembra quasi un paradosso pensare che nelle credenze antiche tale bellezza non venisse guardata per terrore, poiché ad oggi risulta difficile a qualsiasi passeggiatore, abituale o casuale, non volere incrociare il suo sguardo.


FONTI

Giuda completa della città di Firenze di Giovanni Casetta

Arte tra noi, n°4 edizione 2011/2012

Medusa

CREDITS

Copertina (Foto dell’autrice)

Immagine 1 (Foto dell’autrice)

Immagine 2 (Foto dell’autrice)

Immagine 3 (Foto dell’autrice)

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