L’attesa di questo film è stata più che giustificata. Se ogni volta che le pubblicità o i trailer avessero film di questo calibro allora il cinema sarebbe illegale. La gente ne sarebbe totalmente dipendente. Il giovane regista Damien Chazelle porta sullo schermo una vera storia d’amore, dalla sua genesi fino ad arrivare alla fine con una immensa grazia e virilità. La musica, invece, composta maggiormente dal compositore Justin Hurwitz regala una colonna sonora così piena e variegata che si mescola tanto bene con la trama del film, che uno potrebbe persino scordarsi che questo sia un musical. Senza dubbio La La Land si merita le sue 14 nomine agli Academy Awards dopo anche aver già vinto ben sette Golden Globes, tra i quali Migliore Regia, Migliore Colonna Sonora, Miglior Attore e Attrice.
Già partendo con la prima scena del film si riesce a capire cosa il pubblico si possa aspettare: un omaggio a tutto quello che può offrire la città degli Angeli (o in questo caso: la città delle Stelle). Il film si apre con la canzone Another Day In The Sun (Un altro giorno sotto il sole) e qua fiorisce un ritmo di felicità e di serenità dove tutto si unisce perfettamente. Lo stesso Chazelle dichiara che è come se avesse scritto una lettera d’amore alla città, nella quale menziona persino le cose che magari danno più fastidio ma uno può comunque trovarle adorabili e magari trasformarle in un pezzo da musical. La bellezza di questo film può anche essere il tributo a quei classici film e musical romantici degli anni 50/60 meno la nota di nostalgia, dando appunto delle sfumature di vita moderna. Infine i due protagonisti si innamorano in una Los Angeles liminale e instabile, dove non si sa se è presente o futuro, terrestre o astrale. La storia d’amore di due “folli e sognatori” che inseguono i propri desideri nella città dove tutto accade con frenesia ed eccitazione.
Ci sono così tante cose che veramente stupiscono, l’eleganza recitativa dei due attori: Gosling e Stone (che ormai hanno lavorato su molti progetti insieme) riescono entrambi a portare a segno una performance alquanto solida e dinamica. Creano una bellissima relazione tra i personaggi con i loro alti e bassi, che sicuramente hanno riportato e riporteranno alla memoria degli spettatori i loro propri momenti da sognatori e innamorati.
Se già si parla di tributi, allora bisogna anche parlare dell’omaggio che questo film concede alla musica jazz. Per tutta la durata del lungometraggio si sente la fortissima presenza del genere grazie proprio al personaggio di Sebastian (Ryan Gosling), che è un giovane pianista che ha come sogno di aprire un locale jazz dove la gente si ricorderà della bellezza di quella musica. Molti critici infatti chiamano il personaggio di Gosling come il “salvatore bianco”, data la sua missione di riportare il jazz (una musica originariamente nera) sul palco.
E così La La Land acquisisce già come nomignolo “miglior film” dell’anno da molti critici e spettatori e, francamente, se lo merita alla grande. Da anni ormai non si vede un musical sul grande schermo che riesca a travolgere e catturare l’attenzione, suscitando così tante emozioni e risate. Avendo già ricevuto moltissimi premi, il film adesso aspetta solo gli Oscar per concludere il girone di premiazione centrale, stando già alla pari con il record in numero di nomination agli Oscar del Titanic. Una semplice storia d’amore che viene avvolta da un sacco di energia e passione che alla fine fa rimanere il pubblico a canticchiare la sigla del film City of Stars.
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