Il fiore all’occhiello di Sanremo

In questo periodo dell’anno più che mai, Sanremo è sinonimo di Festival della canzone italiana. All’alba della sessantasettesima edizione della manifestazione musicale più attesa dello Stivale, non passa giorno senza che ci giunga all’orecchio una novità al riguardo. I mass media non aspettano altro che l’annuncio ufficiale dei nomi dei cantanti che si esibiranno sul palco dell’Ariston per dar via a una tempesta di pronostici.

Ma Sanremo non è solo musica: il festival coinvolge i cinque sensi. Se l’udito è perfettamente appagato da note che ci fanno venire la pelle d’oca, l’olfatto e la vista trovano la pace grazie ai fiori per cui la città è famosa. Decorazioni floreali che sembrano provenire dal giardino dell’Eden ornano il palco più ambito del panorama musicale italiano, facendo persino dubitare che l’inverno sia mai arrivato. Sebbene per sette giorni i riflettori rimangano puntati ininterrottamente sull’Ariston, tutto ciò che si nasconde tra i petali dei suoi fiori rimane dietro le quinte.

Non tutti sanno, ad esempio, che si tiene un concorso nazionale per selezionare i fioristi che faranno parte della squadra che realizzerà le decorazioni per il teatro e gli allestimenti per il red carpet, nonché i duecentotrenta bouquet da regalare ai cantanti. Il concorso di quest’anno, tenutosi lo scorso 7 gennaio presso la prestigiosa Villa Ormond di Sanremo, ha visto primeggiare ex aequo il trentino Alex Tondin e la pescarese Nunziatina di Nunzio. Entrambi hanno conquistato la giuria impegnandosi sul posto nella realizzazione di tre mazzi, ognuno ispirato a un diverso cantante. Il giovane trentaduenne di Trento ha una passione per i fiori sbocciata da adolescente, quando iniziò a lavorare nella ditta di famiglia. L’abruzzese Nunziatina è nota per aver realizzato, tra gli altri, gli allestimenti floreali per i grandi della Terra in occasione del G9 e per Papa Benedetto XVI.

I bouquet che verranno regalati quest’anno agli artisti dovranno rispettare una regola tutta cromatica: ogni sera saranno di un colore diverso, cominciando con il bianco della prima serata per poi finire con il rosa della finale. Ad eccezione dell’imperativo del colore, libero sfogo è lasciato alla creatività dei 23 fioristi che compongono il team.

Prima ancora di essere incoronata città del Festival, la perla della riviera ligure vantava da tempo una grande fama per la sua attività di floricoltura. Basti pensare che già nel 1856 lo scrittore parigino Alphonse Karr avviò la sua attività di commercio di fiori via treno, spedendo nella capitale francese profumate ceste di rose, garofani e violette. Se un tempo questi erano i fiori più richiesti, oggi sembrano i ranuncoli a dominare la scena al mercato dei fiori di Sanremo, il più importante del bacino del Mediterraneo nel suo genere. Dopo un pesante periodo di crisi, negli ultimi tre anni il mercato sta conoscendo una ritrovata prosperità. Da quando è gestito da Amaie Energia e Servizi, si è infatti registrato un incremento del 30%. Solo nell’ultimo anno, il fatturato è aumentato del 22%.

Non sono soltanto profumo e colore a rendere i fiori di Sanremo così speciali: alle loro spalle ci sono curiosità che passano inosservate durante i giorni del Festival. Si dovrebbe invece dar loro la possibilità di cantare la propria storia, perché conoscere le eccellenze del nostro territorio è cultura.


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