La magia del Natale

Le strade si riempiono di colori, luci, persone. Inizia la caccia al regalo perfetto, all’accessorio giusto per la persona giusta. Comprare la carta e fare tanti pacchettini col fiocchetto. Trovarsi con gli amici e scambiarsi i regali. Tutti gli anni è un po’ la stessa storia, quando arriva novembre si sa che si dovrebbe iniziare a pensarci ma poi si arriva sempre all’ultimo.

La famiglia riunita attorno all’albero, decorazioni a portata di mano, pronta per dare un po’ di atmosfera natalizia anche alla casa. Il presepe, Gesù bambino, i re Magi nascosti in fondo in fondo perché bisognerebbe metterli dopo Natale ma poi non lo fa mai nessuno.
Meno male che esiste il ponte della Madonna almeno per pensare a tutto quello che deve essere messo dentro casa. Le palline dell’albero sono sempre le stesse ma per qualche strano motivo ogni anno sembrano sempre più belle.
Pandoro o panettone? La disputa eterna. La vigilia e l’antivigilia divisa tra supermercati e fornelli. Il pranzo, il cenone, il cibo buonissimo che non si sai mai dove mettere ma che non si riesce a rifiutare nemmeno con tutta la buona volontà. Il tè e la tisana digerente della sera, il riposo del guerriero prima di tornare all’attacco a santo Stefano. La messa di Mezzanotte o il giorno di Natale? Se mi fanno trippa e vin brûlé faccio lo sforzo di stare sveglio.
Natale e il cibo, non c’è uno senza l’altro. Su ogni rivista di moda come si deve troverete fantastici consigli per smaltire i chili di troppo presi nel periodo natalizio. State tranquilli, di pranzo di Natale non è mai morto nessuno. Anzi, magari tra qualche anno qualcuno dirà che giova perfino alla salute.
Il pranzo lo facciamo dalla zia o dalla nonna? E se lo facessimo da noi? Almeno cambiamo un po’. Te la ricordi la prozia, quella che c’era al tuo battesimo? “Tesoro come sei cresciuta! Diventi sempre più bella ogni anno che passa! Dimmi un po’, e tuo fratello come sta?”. In realtà io avrei una sorella…
I classici parenti che non vedi mai e di cui non si ricorda nessuno, solo loro hanno la capacità di spuntare sempre a Natale. Come se li avessero messi nel freezer e li tirassero fuori una volta all’anno. Poveri, chissà cosa fanno nei restanti 364 giorni.
I regali si scartano la notte del 24 o la mattina del 25? Se nessuno è mai riuscito a venire a capo della disputa pandoro-panettone figuriamoci di questa.
Ma i regali sono sempre belli, in qualsiasi momento si decida di scartarli. Soprattutto se vengono dal cuore.
Babbo Natale che scende dal camino, la barba bianca sporca di fuliggine, le renne che lo aspettano sul tetto e latte e biscotti sotto l’albero. In cambio lascia i regali per grandi e piccini, più per i piccini perché si sa che babbo natale ha una preferenza per i bambini. Loro credono nella sua magia, gli adulti sono troppo “avanti” per credere ancora in queste favole.
Il Natale è una festa che tutti gli anni si ripete sempre uguale, secondo molti ha perso il suo significato originale ed è stata commercializzata. Può darsi. Però a Natale non ho mai visto nessuno triste, quindi forse del tutto inutile questo giorno non è.
È un’occasione per trovarsi insieme, per scambiare parole e sorrisi, e pensare anche a chi di solito non entra nei nostri pensieri. Un giorno in cui tutto è possibile, in cui i Babbi Natale passano dai camini e i super genitori ancora per un anno riescono a non farsi scoprire. Un giorno in cui puoi fare, quello che non puoi fare mai.


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