Oscar Wilde diceva: “Io continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta”.
Dal 21 ottobre, data di uscita del nuovo album, la trentenne Stefani Joanne Angelina Germanotta, alias Lady Gaga, sta sorprendendo il suo pubblico. L’album porta come titolo il suo secondo nome, Joanne, ed è stato pubblicato a distanza di tre anni dal suo ultimo lavoro, Artpop, che non fu apprezzato in toto dalla critica.
Lady Gaga non ha rilasciato molte interviste riguardo a questo suo ultimo lavoro, se non alla rivista V Magazine. La Germanotta parla anzitutto del suo coinvolgimento con la serie TV americana American Horror Story e dell’influenza che questa ha avuto sul suo modo di guardare ciò che le si presenta davanti. Il ruolo che riveste e la serie TV in sé hanno avuto, in effetti, un rilevante peso sulle tematiche di Joanne, che vede come cardine centrale ed elemento unificante di tutto, la sofferenza che la pop-star ha dovuto affrontare nella sua vita.
“L’album tratterà di quello che voglio lasciare sulla Terra. Non è solo l’espressione di tutto il mio dolore. Ci sarà del dolore nel mio album, naturalmente, ma sarà anche più di questo. Il mio ultimo disco è stato caricato di una tonnellata di dolore. L’intero disco. Quasi come se non si potesse capire di cosa si trattava oltre quello. Ora, lo show mi dà un posto in cui far confluire queste cose, così quando arrivo al pianoforte mi sento in un posto più profondo. Ho qualcos’altro da esplorare”, ha confessato la diva. Il programma ha quindi stravolto la visione di Lady Gaga, consacratasi da ormai otto anni in qualità di artista internazionale.
Cosa però, nello specifico, ha fatto sì che questa artista virasse totalmente dal suo stile? È ancora la stessa cantante americana a sottolineare la grande importanza del ruolo della contessa Elizabeth nella nota serie americana, ruolo che le concede attimi di libertà e sregolatezza, un porto sicuro in cui sfogarsi e sfogare i suoi vizi. American Horror Story si presenta per lei come la casa ideale in cui trovare conforto, in modo tale che possa avvicinarsi sempre di più alla musica per poterla capire maggiormente, in maniera più chiara e spontanea: meno avventata nella musica, meno costruita, ma più dolce, più indifesa.
E il nuovo album dimostra questo cambiamento. Certo, è presente ancora il suo piglio artistico, la sua musica, che la ha accompagnata da anni: ma non è più totalizzante, è solo un piccolo intravedersi in un contesto nuovo ed emozionante.
Quello che vediamo con nitidezza è il suo Io, il vero filo conduttore di tutto l’album. È un viaggio che percorriamo tra i lati non di Lady Gaga, ma di Stefani: le paure, i problemi, l’accettare di dover chiedere aiuto, la dolcezza, la struggente sofferenza che fa da sfondo, in un modo o nell’altro in tutte le tracce dell’album.
Tra i temi che danno carattere all’album, la cantante fa un accenno agli abusi sessuali subiti all’età di diciannove anni e il conseguente e continuo stress che si porta dentro. Arriva a toccare anche il dolore della sua amica malata di cancro al seno, la rottura del fidanzamento, il senso di vuoto che l’ha accompagnata per mesi. Esempio chiaro è il singolo Million Reasons, una ballad che trasuda per l’appunto il vero Io di Stefani.
Temi ben più positivi sono poi sviluppati nell’unico duetto contenuto nel disco, dal titolo Hey Girl, inciso con la collaborazione di Florence Welch, in cui la cantante esorta le donne ad essere più solidali le une con le altre invece di ricercare continuamente la competizione in qualsiasi campo. Una rivincita dell’amore sull’odio.
“Joanne” rappresenta un distacco rispetto a tutto il lavoro precedente e in generale, rispetto alla discografia pubblicata finora dalla cantautrice. Lady Gaga cambia e produce cambiamento nelle aspettative del suo pubblico, continuando ad infondere stupore in tutti: dai fan sfegatati, a chi l’ascolta solo in macchina. Dolcezza, paura, dolore. Tutti sono rimasti stupefatti da questo lato di Lady Gaga, sempre tenuto nascosto.
Ultima sorpresa è una possibile collaborazione con Selena Gomez, profondamente toccata dal coraggio e dalla voglia di ricominciare della giovane collega, avendo condiviso con lei le stesse sofferenze e gli stessi problemi.
“Joanne” è dunque un album che segna e che lascia un segno: graffiante, diretto. Sorprendente. In fondo, “Nulla si crea, nulla si distrugge; ma tutto si trasforma”.
Fonti:
http://www.optimaitalia.com/blog/2016/01/08/con-lg5-lady-gaga-lascera-la-sua-eredita-suggesioni-sul-nuovo-album-nellintervista-a-v/240109
http://www.optimaitalia.com/blog/2016/11/30/la-sorpresa-di-lady-gaga-per-million-reasons-e-un-duetto-con-selena-gomez/476780