Ci sono luoghi sulla Terra che presentano caratteristiche difficilmente compatibili con la vita, che sia umana o animale. Ciò non vuol dire però che questi luoghi non possano essere osservati ed esplorati. Ci sono, infatti, poche persone che si sono avventurate nei luoghi più estremi del pianeta, primo fra tutti la Fossa delle Marianne.
Una fossa di 10.994 metri
E’ uno dei viaggi più difficili al mondo: la discesa nella depressione oceanica più profonda sulla Terra, la fossa delle Marianne. Situata a nord-ovest dell’Ocean Pacifico, la fossa misura, nel punto più profondo, chiamato abisso Challenger, circa 10.994 metri. Finora è stato visitato da sole 3 persone, tra cui il regista James Cameron.
La scoperta di questa depressione è attribuita a quella che è considerata la prima effettiva spedizione oceanografica, quella portata avanti dal capitano George Nares a bordo della sua Challenger. Le misurazioni effettuate di tale sono variate molto nel corso del tempo, passando dalle prime che riportavano una profondità massima di circa 8000 metri, arrivando a un rilevamento successivo che portava al risultato di 11.000 metri. L’ultima valutazione ufficiale, effettuata il 7 dicembre 2011 da una nave idrografica attraverso un sonar scientifico, portava la misura stimata in 10 994 ± 40 m.
Le uniche tre immersioni
Ci sono state due uniche immersioni effettuate su batiscafi con equipaggio umano, a causa delle difficoltà dovute all’immensa pressione della fossa (circa 1100 volte quella a livello del mare). Il 23 gennaio 1960, il batiscafo Trieste alle 13.06 compiva l’impresa, con al suo interno il tenente di vascello Don Walsh e Jacques Piccard. Sebbene il luogo che i due temerari si sono trovati davanti fosse uno dei più estremi, essi si meravigliarono di scorgere tra le sabbie dei gamberetti e delle platesse (pesci abissali). Secondo le parole di Piccard infatti “il fondo appariva luminoso e chiaro, un deserto che faceva trapelare diverse forme di diatomee”.
Ospite d’eccezione di questi luoghi estremi è stato il terzo uomo che mai abbia osato avventurarsi negli abissi oscuri della nostra Terra: il 26 Marzo 2012, con il sommergibile Deepsea Challanger, il regista James Cameron diventa il primo uomo civile e il primo a riuscire, in solitaria, a toccare uno dei punti più profondi della Fossa delle Marianne. La spedizione di Cameron ha avuto anche uno scopo scientifico ben preciso: durante le tre ore di tempo trascorso sul fondo dell’oceano sono stati raccolti numerosi campioni e immagini, grazie ad un set di luci al LED alto quasi due metri.
Secondo Cameron la fossa della Marianne “è un luogo desolato, lunare. Mi sentivo completamente isolato dal resto dell’umanità. Letteralmente è come se nello spazio di un solo giorno fossi andato su un altro pianeta e tornato indietro.”
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