Esiste davvero Babbo Natale? Ogni bambino, chi prima, chi dopo, si è fatto questa domanda e prima o poi è stato disilluso da una risposta sincera. Ma davvero questo mitico uomo dalla barba bianca e vestito di rosso non è mai esistito?
San Nicola e l’analisi 3D
Per trovare le origini della leggenda di Babbo Natale bisogna tornare indietro di centinaia di anni a un monaco di nome San Nicola, nato intorno al 280 d.C. a Patara, nell’odierna Turchia. Molto ammirato per la sua pietà e generosità, egli divenne il protagonista di numerose leggende, ancor prima di diventare vescovo della città di Myra. Una delle più conosciute è quella secondo la quale San Nicola salvò tre povere sorelle dall’essere avviate alla prostituzione dal padre indebitato, donandolo loro in segreto tre sfere d’oro (spesso presenti nell’iconografia classica), quindi una dote per permettere loro di sposarsi.
Nel corso degli anni, la popolarità di questo Santo si diffuse molto e dopo la sua morte egli divenne il protettore dei bambini e dei marinari. Nel 1087 una spedizione navale della città di Bari si impadronì delle spoglie del Santo, che due anni più tardi vennero poste nella Basilica eretta in suo onore. Catherine Wilkinson, un’antropologa forense della University of Manchester, ha analizzato questi resti per ricostruire l’aspetto del Santo. Il documentario del 2004 intitolato The Real Face of Santa prodotto dalla Atlantic Productions per la BBC ha mostrato il risultato: un uomo anziano, dalla pelle olivastra, barba e capelli grigi. Caroline Wilkinson e Mark Roughley, insieme ad alcuni studiosi della Liverpool John Moores University, nel 2014 hanno poi creato un nuovo modello 3D, utilizzando le ultime tecnologie nella ricostruzione facciale.
Dalla riforma protestante a Moore
Anche se in Europa la festa di San Nicola, in genere il 6 dicembre, era molto popolare in tutto il Medioevo, dopo la Riforma protestante nel 16° secolo, che scoraggiava la venerazione dei santi, la celebrazione si estinse nella maggior parte dei paesi protestanti, a parte l’Olanda. Furono infatti i coloni olandesi a “portare” San Nicola in America nel 18° secolo: molto legati al Santo, diffusero nel nuovo continente il suo nome, “Sinterklaas”, che divenne poi Santa Claus. Tra il 1773 e il 1774 alcuni giornali di New York riportarono poi che delle famiglie olandesi si riunirono per festeggiare San Nicola. Fu tuttavia lo scrittore statunitense Washington Irving che diede agli americani le prime dettagliate informazioni riguardo “all’olandese” San Nicola: nel 1809 uscì il suo libro intitolato A History of New York, una satira dove fece molti riferimenti a un San Nicola che portava doni dai camini con un carro volante.
Nel 1822, Clement Clarke Moore, studioso di teologia newyorchese, scrisse una poesia natalizia per le sue tre figlie intitolata Una visita da San Nicola (conosciuta anche come Twas the Night Before Christmas). Questa è la prima vera fonte
una slitta in miniatura e otto piccole renne (…), con la slitta piena di giocattoli e con San Nicola (…), era tutto vestito di pelliccia, dalla testa ai piedi (…), con un sacco di giocattoli che portava in spalla (…), la barba sul mento bianca come la neve (…), era grassottello e paffuto, sembrava un allegro vecchio folletto (…).
Da allora le rappresentazioni di Santa Claus furono molte e di svariati colori, come blu, verde o giallo.
Merry Old Santa
Importante contributo iconografico fu quello del fumettista statunitense Thomas Nast che nel 1863 disegnò Babbo Natale per Harper’s Weekly in un’illustrazione intitolata A Christmas Furlough. Successivamente nei suoi disegni Nast aggiunse maggiori dettagli alla leggenda come una casa al Polo Nord e gli elfi. Nel 1881 uscì poi una sua nuova illustrazione chiamata Merry Old Santa, dove il moderno personaggio di Babbo Natale iniziò davvero a prendere forma: un uomo anziano, rotondetto, allegro, con la barba bianca, la pelliccia di colore rosso, un sacco pieno di giochi per i bambini.
Questa immagine di Babbo Natale si stabilizzò negli anni successivi e un ruolo centrale lo ebbe la Coca Cola. Nel 1931 l’azienda decise di realizzare una campagna che aveva come protagonista Santa Claus, commissionando il lavoro all’illustratore Haddon Sundblom. La pubblicità apparve su molti giornali, poster, calendari ed ebbe un grandissimo successo ripetuto negli anni. Il colore rosso del vestito di Babbo Natale, che riprendeva anche quello del logo Coca Cola, divenne un segno fondamentale e imprescindibile per questo personaggio.
Come rispondere quindi a un bambino che chiede se esiste Babbo Natale? Forse, si potrebbe dire che è esistito nel passato e chissà, magari potrebbe tornare e sbucare da un camino.
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