Esploratore, scrittore, geografo: Franco Michieli ha percorso le catene montuose delle Alpi, gli altopiani della Lapponia Settentrionale, la Groenlandia, la Norvegia, il Perù, la Bolivia. Ha sciato e camminato su catene montuose impervie e terre selvagge. Nell’era del digitale, Michieli ritorna all’esplorazione pura.
Senza bussola: le origini dell’esplorazione
Nell’era del 2.0 Franco Michieli decide di tornare alle origini dell’esplorazione. Una scelta controcorrente: nessuna bussola, nessuna carta topografica o gps. Gli unici riferimenti sono offerti dalla generosità dell’ambiente che lo circonda. Un tipo di esplorazione estrema e antica, ma anche estremamente consapevole e ponderata. Esplorazione come scoperta della totale libertà nella natura e la convinzione che la perlustrazione di nuovi territori non sia solo quella condotta in maniera convenzionale.
Gli inizi
Controtendenza
Una scelta controtendenza, infatti negli anni Novanta si iniziano a commercializzare i primi gps e molti volti noti dell’avventura e dell’esplorazione li promuovono. Proprio in quel momento Franco si chiede se l’aiuto della tecnologia non interferisca, in maniera poco leale, con lo spirito dell’avventura. Giunge alla conclusione che la tecnologia sia invasiva e faccia perdere la parte più autentica dell’esperienza stessa. Queste due considerazioni lo portano a imboccare la strada dell’esplorazione senza strumenti di orientamento o aiuti dall’esterno. Il primo viaggio senza invasione tecnologica è in Lapponia settentrionale, in
Avventure in tutto il mondo
Dopo la Lapponia, cinque grandi traversate nordiche, e poi l’interesse per le Ande e le cordigliere boliviane e peruviane che ha attraversato insieme alle giovani guide dell’Operazione Mato Grosso: la Blanca, la Negra, la Huallanca, la Ruara e molte altre ancora. Un susseguirsi di avventure che dimostrano come l’esplorazione non si esaurisca mai.
È nella geografia profonda che c’è sempre qualcosa che sfugge. Esplorarla utilizzando noi stessi come strumento può aiutarci a cambiare molti nostri comportamenti, visto che ancora oggi non siamo in grado di gestire come si deve il nostro rapporto con la Terra.
Fonti