Tentavo il meccanismo di una sfera armillare
rotava in mano e scavava dei solchi rosacei,
sotto la trasparenza della pelle c’erano delle vene violette.
Un chiromante li lesse una volta.
Rivoluzione del pensiero o corpo mobile
attorno all’asse di un astrolabio, in fuga
centrifuga verso grovigli di orbite, metri
di nastro traslucido riavvolto. Il viluppo
delle mie resistenze nel gracchiare del mangiacassette
– collezionista di esistenze, vorrai sovrascriverlo?
Non indovinasti il destino dalla mia mano, né
astronomo imbroccasti i giusti bivi celesti
soltanto la voce cara e antica di amante cingeva
come un’armilla il polso di Cleopatra.
Crediti immagine:
http://www.museomarinaro.it/effemeride_di_autunno_2011.html