Non ci vuole certo un esperto per capire che la moda dei giapponesi ‘contaminati’ (giapponesi-brasiliani, giapponesi-texmex, giapponesi-e un’altracosa) è definitivamente esplosa.
Lo definiscono l’antagonista di Temakinho; invece “Bomaki”, colorato ristorante e cocktail bar che serve piatti giapponesi e brasiliani tra orchidee e tavoli di legno, è di fatto un degno fratello minore.
E’ nato a Milano circa un anno e mezzo fa, e in pochissimo tempo ha davvero conquistato il palato di molti – il mio in primis, e ok che non è ardua impresa, ma sono parecchio rompiscatole -.
Ubicato in tre zone strategiche della città – C.so Sempione 10 – Via R. Sanzio – Largo La Foppa – si specializza nella “realizzazione” di uramaki, tartare, temaki e burrito.
Ma focalizziamoci principalmente sui primi perché si presentano in porzioni da otto pezzi e ce ne sono per tutti i gusti. Da provare tassativamente – tipo che se non lo fate vi cresce il naso -:
- Salmone alla Fiamma
- Tonno Teriaki
- Astice
- Branzino Guacamole
Ma la vera chicca, la scelta che mai più azzeccata fu, è “Gambero Rosso di Sicilia”, ovvero gamberi in tempura, maionese, gambero rosso di Sicilia scottato alla fiamma, guacamole ed emulsione di basilico.
Penserete che sono la solita nostalgica attaccata ai sapori della sua Terra ma vi assicuro che non resterete delusi; soprattutto se accompagnerete il tutto con delle freschissime Caipirinhe al maracuja – almeno due grazie, una non è consentita dalla legislatura Sue Ellen che vige in me -.
L’ambiente è solare, luminoso, con palme disegnate in ogni dove, roba che se entri nel locale con un maglione di lana ti senti in imbarazzo perché sarebbe più consono indossare un trikini ed un largo cappello di paglia.
Provatelo! E mettete sotto il maglione di lana un top, perchè il trikini, -in questo periodo- a Milano è davvero azzardato.
