Venerdì 17 novembre, a dieci giorni dal quindicesimo anniversario della nascita del Master in editoria dell’Università degli Studi di Milano, si è tenuto uno dei tanti imperdibili incontri di Bookcity. Protagoniste assolute le donne e la sede principale della Statale, in via Festa del Perdono, ripresa anche nel titolo dell’evento con il gioco di parole Donne in festa per l’editoria. In collaborazione con il Centro Apice, che dal 2002 raccoglie, conserva e valorizza il patrimonio umanistico, sono state chiamate a testimoniare la propria esperienza cinque protagoniste del settore editoriale, accomunate dalla laurea in Lettere e Filosofia all’Università degli Studi di Milano. L’obiettivo è proprio quello di presentare lo stretto legame tra l’Università e la città di Milano, la capitale del libro e dell’editoria non solo perché sede di grandi imprese editoriali, ma perché nucleo attivo in cui si concretizzano l’impegno e la fatica per avviare la mediazione editoriale imprescindibile tra chi produce i libri e il pubblico di lettori e lettrici.
Una cultura per tutti. È questa la funzione primaria che Luisa Finocchi, direttrice della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, attribuisce all’editoria. «Questo incontro mi ha indotto ad un lavoro di autocoscienza ed autoanalisi del filo della mia vita e non è stata un’impresa da poco» afferma la Finocchi. Arrivata in università nel 1973, si laurea in Storia del Risorgimento trovando nel Professor Franco Della Peruta un vero e proprio mentore, che le trasmette una grande curiosità nei confronti delle fonti di prima mano. Dopo aver curato le collane di storia presso la FrancoAngeli, dirige dal 1995 la Fondazione Mondadori dove inizia ad occuparsi della storia dell’editoria e del suo ruolo nella storia italiana. Nel 2011 Milano viene sorpresa da una ventata di novità, si inizia a ridare alla città l’orgoglio di essere una capitale culturale, una capitale per tutti: nasce Bookcity che da cinque anni continua offrire eventi straordinari, supportati da un ricco tessuto editoriale formato dalle grande case editrici ma anche da professionisti e lettori.
Editoria come mediazione tra il sé e l’altro da sé. Ricorda la Statale come un posto felice Alessia Dimitri, laureata in Logica matematica, oggi editor di saggistica per Rizzoli. Dopo le prime esperienze con Einaudi in traduzioni scientifiche, più vicine alla sua formazione, passa da un’editoria di nicchia alla grande editoria con Bur-Rizzoli. «Esci da te, da quello che sai, dalle tue competenze e da ciò che ti piace, è un atto di umiltà» consiglia la Dimitri al pubblico. Uscire da sé significa andare nel mondo e scavare a mani nude, leggere giornali, blog, siti, per creare progetti da diffondere nel mondo. Il lavoro dell’editor è fatto di azione e creazione, ma anche di cura: cura del libro che deve essere seguito affinché si avvicini il più possibile al progetto iniziale, ma anche cura dell’autore, come persona, che può attraversare momenti di fragilità. In questo, l’esercizio di immedesimazione nell’altro è fondamentale, è una mediazione con l’autore, ma è una negoziazione anche con se stessi e con le proprie inclinazioni.
Editoria come continua ricerca e scoperta. Fondatrice della casa editrice Iperborea, Emilia Lodigiani è laureata in Lingua e letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano, con la tesi Invito alla lettura di J.R.R. Tolkien, poi diventata un libro. Tra il 1972 il 1985 vive all’estero, prima a Boston e poi a Parigi, vivendo esperienze formative che la portano ad avere una curiosità insaziabile. Con Tolkien conosce la mitologia nordica, una miniera d’oro di libri e autori che vale la pena far conoscere, soprattutto per i temi molto affascinanti, tra natura selvaggia, storia ed etica. In Statale ha imparato a leggere grandi classici e grandi autori, prediligendo la letteratura russa, perché chi legge sa riconoscere autori promettenti e chi scrive bene.
Editoria come volontà di rendere sempre attuali i classici. Elisabetta Risari, responsabile Editoriale Classici Mondadori, ha dedicato a questo scopo tutta la sua carriera. Laureata in Letteratura latina, entra nella realtà Mondadori nel febbraio del 1990, precisamente nel settore classici perché «tutto ciò che è dato e canonico è affermato ma va mantenuto vivo». File rouge della sua esperienza è prendere un patrimonio già scoperto per tramandarlo ad altre generazioni. È un lavoro a metà tra creatività e rigore, dove per creatività si intende l’imprinting peculiare dato da ogni casa editrice a un oggetto-libro nuovo il cui contenuto è però istituzionalizzato.
Editoria come realtà transmediale. Ultimo intervento, ma non per importanza, vede protagonista Claudia Mazzucco di Atlantyca Entertainment che ha contribuito alla diffusione di Geronimo Stilton nel mondo. Laureata con Spinazzola in Lettere moderne, la Mazzucco è oggi amministratore delegato di Atlantyca, società transmediale che utilizza i diritti editoriali, di un personaggio per bambini in questo caso, per creare prodotti non solo librari: sono infatti in atto eventi, mostre, laboratori e spettacoli su Geronimo Stilton che non smettono mai di divertire i bambini.
In questo evento Bookcity si sono svelate cinque donne, cinque professioniste, che hanno mostrato cinque diverse sfaccettature del concetto di editoria ma, in definitiva, un’unica grande passione: il libro e il suo universo.
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