Vincitrice di due premi, Strega e Cavour, entrambi nel 2002, amata e seguita, Margaret Mazzantini con ogni suo romanzo anima l’inconsistenza apparente delle emozioni umane e la tramuta in storie intense.
Sono molteplici i libri che ha scritto e hanno riscosso molto successo, oggi parliamo dello stesso che le ha permesso di vincere i due premi prima citati, Non ti muovere.
Romanzo pubblicato per la prima volta nel 2001 e da cui Sergio Castellitto ha tratto un film omonimo, narra la storia di Timoteo, chirurgo che lavora in un ospedale. Un giorno egli riceve notizia da una rianimatrice sua collega che è stata trasportata d’urgenza in ospedale una ragazza, Angela; questa è la figlia di un amico del nostro protagonista. La notizia porta Timoteo a ripensare al proprio passato, a ciò che ha vissuto e probabilmente, momentaneamente, aveva accantonato, e si lascia trasportare dai fatti, che lo portano ad intrattenere la figlia con un lungo monologo in cui racconta una parte della sua vita fino a quel giorno tenuta segreta: l’amore per una ragazza di nome Italia, un’ancora di salvezza per lui in un momento buio, dove tutto sembrava perduto, la propria essenza in primis.
Una storia, un rapporto, nato paradossalmente come sfogo ma che poi riesce a trasformarsi in soluzione, luce, via d’uscita. Tramonta però proprio nel momento in cui doveva sorgere in tutto il suo splendore, a causa di una tragedia: Italia, a seguito di un aborto, verrà colpita da setticemia e morirà. Timoteo trascinerà per sempre con sé un vuoto incolmabile; tornerà alla propria vita privo di quella speranza che gli aveva donato la comparsa nella sua vita della donna tanto attesa quanto poco sperata, vivrà un’esistenza di sola facciata. In seguito ed in parte, solo la figura della figlia riuscirà a guarire la ferita del nostro protagonista, che rimarrà comunque segnato per sempre da questo amore.
Un libro emozionante, intenso, che sottolinea la fragilità dei rapporti ma allo stesso tempo il loro intrinseco essere indispensabili. Un inno alla speranza, quella che molto spesso sembra perduta, ma che in verità mai abbandona. La conferma che l’amore non ha regole, non nasce per forza in questo o in quel modo, ma semplicemente scatta, quando deve, quando vuole, quando meno te lo aspetti. L’evidenza della salvezza che porta con sé questo sentimento, che muoverà sempre tutto ciò che circonda la nostra persona e ci stringe, facendoci sentire parte integrante dell’universo.
FONTI:
testo: conoscenze personali