Expo Gate: anche Milano ha il suo 1989

di Federico Lucrezi

13 agosto 1961. A Berlino comincia la costruzione di un muro, dapprima costruito di solo filo spinato e successivamente in cemento armato per impedire la fuga dei cittadini della Germania Est verso l’occidente.

10 maggio 2014. In vista di Expo 2015 a Milano in Piazza Castello viene inaugurato Expo Gate: due grosse piramidi bianche alte 18 metri ora si stagliano imponenti di fronte al Castello. Con buona pace di tutti.

9 novembre 1989. La Germania dell’Est annuncia l’apertura delle frontiere con la Germania Ovest. I cittadini in festa si arrampicano sul muro che di lì a poco verrà abbattuto definitivamente.

25 ottobre 2016. Cominciano i lavori di rimozione di Expo Gate, di lì a poco verrà abbattuto definitivamente.

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Il contesto storico è profondamente differente, certo, ma anche Milano ha finalmente il suo 9 novembre. Se a Berlino si festeggiava la ritrovata libertà e una nuova fase politica europea che andava costituendosi, a Milano si festeggia la vittoria della bellezza della città contro una delle opere più brutte mai realizzate fin dai tempi della scrofa semilanuta.

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Expo Gate voleva essere – come riportato sul sito ufficialeuna simbolica porta di accesso all’atmosfera e ai contenuti dell’Esposizione Universale aperta a tutti che mira alla valorizzazione e alla messa a sistema delle energie culturali produttive, sia milanesi che italiane, dalla vocazione internazionale. Expo Gate è il palco su cui l’identità della città, e del paese, viene messa in scena interpretando il tema di Expo Milano 2015: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

Per più di due anni il cittadino milanese ai grandi dubbi esistenziali che guidano la vita dell’Uomo – Chi siamo? Dove andiamo? Perché esistiamo? – ha potuto aggiungere Chi ha potuto progettare, approvare e costruire un simile obbrobrio?

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Opinione peraltro condivisa più o meno da tutti. Lo stesso ambasciatore Expo 2015 per le Belle Arti, Vittorio Sgarbi, aveva riservato parole dure per quei “tralicci costati 4 milioni di euro che occultano il Castello, fatti da uno studio di deficienti”.

Calato il sipario su Expo 2015, Expo Gate non è immediatamente andato in pensione e si è reinventato come spazio temporaneo della Triennale di Milano, soluzione fortunatamente intesa da subito come temporanea.

Finalmente qualcosa si muove. Nello specifico le ruspe che in questo momento si stanno occupando di abbattere Expo Gate.

Il Comune ha deciso che entro la fine dell’anno le orribili piramidi saranno solo un brutto ricordo, nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’area di Piazza Castello il cui bando, appena chiuso, ha visto una buona risposta con decine di progetti che saranno valutati nei prossimi mesi.

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Quel che è certo è che riavremo la nostra piazza. Non sarà data nessuna autorizzazione alla costruzione di nuovi edifici o installazioni davanti al Castello Sforzesco, che sarà quindi nuovamente visibile in tutta la sua imponenza arrivando da Via Dante in uno degli scorci più caratteristici della nostra città.

E a Milano come a Berlino tutto è bene quel che finisce bene.

Crediti

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