di Federica Trucchia
La leggenda di Hollywood torna sul grande schermo; Warren Beatty porta al cinema il personaggio di Howard Hughes nella commedia romantica Rules Don’t Apply – L’eccezione alla regola.
Il film, presentato all’American Film Institute, uscirà in anteprima nelle sale americane il 23 novembre. Segna il ritorno alla regia di Warren Beatty, a diciotto anni di distanza da Bulworth – Il Senatore del 1998. Beatty, uno dei personaggi più desiderati di Hollywood, ha ricevuto durante tutta la sua carriera ben quattordici candidature e un premio Oscar per la regia di Reds. Oggi, alla soglia degli ottanta anni, ha scritto e prodotto la sceneggiatura del suo ultimo lavoro Rules Don’t Apply, in cui lui stesso veste i panni dell’eccentrico visionario e miliardario Howard Hughes; già interpretato tra i tanti, anche da Leonardo DiCaprio in The Aviator, nel film diretto da Martin Scorsese nel 2004.
L’eccezione alla regola, film ambientato nel 1958 a Hollywood, è una storia d’amore tra una ragazza battista e un giovane metodista, entrambi alle dipendenze di Hughes. Warren Beatty affronta nella commedia, anche il tema del puritanesimo americano, paradossalmente collegato a quel mondo di divertimento ed eccesso hollywoodiano.
A fianco di Warren Beatty, nel cast di Rules Don’t Apply, troviamo anche: Annette Bening, sua moglie nella realtà dal ’92, Alec Baldwin, Ed Harris, Candice Bergen, Oliver Platt, Martin Sheen e infine Matthew Broderick, il celebre Inspector Gadget e marito di Sarah Jessica Parker, l’amata Carrie Bradshaw di Sex And The City.
Il film rispecchia, anche in termini di produzione, il titolo scelto; L’eccezione alla regola fa parte di uno dei tanti meccanismi che costituiscono il cinema americano. Che cosa sta succedendo nell’ambito delle produzioni? Le major, come ad esempio la Warner, piuttosto che l’Universal, hanno la possibilità di rischiare i capitali investiti nella produzione, perché società solidamente economiche. Questo non avviene per i film al di fuori del giro dei grandi nomi, si crea, dunque, un’organizzazione tra più produttori. Quante volte vi sarà capitato di vedere un film al cinema o in televisione, in cui la sigla iniziale è preceduta da un’infinita serie di cartelli, appartenenti a molteplici produzioni? Queste società mettono a disposizione somme onerose per la produzione del film. Possono essere personaggi singoli o fondi d’investimento, che appunto impegnano la propria parte, come se giocassero in borsa; nel caso in cui il film avesse un buon seguito, la spartizione degli utili premierebbe queste realtà.
Warren Beatty, attore da 58 anni, non ha trovato nell’immediato le risorse per poter finanziare il suo nuovo progetto Rules Don’t Apply, film che ha iniziato a girare nel 2014 con i propri soldi. Una volta terminati, si è messo in contatto con altri produttori, fino ad arrivare a quota sedici; una novità perfino per Hollywood. Ogni società ha finanziato il film, per un costo finale di 28 milioni di dollari, neanche un’esagerazione per il cinema di Los Angeles. Tra i diversi nomi: il multimilionario Jeffrey Soros e i produttori di Birdman, vincitori di più premi Oscar. Su sedici, dieci non hanno nulla a che vedere con il mondo del cinema; però perché non usare il proprio patrimonio per una buona causa e sostenere l’amico Warren Beatty?