Sissi, storia (senza lieto fine) di una principessa venuta dalla Baviera

Di Serena Terruzzi

Elisabetta Aurelia Eugenia, meglio nota con il soprannome Sissi, nasce la notte di natale del 1837 a Monaco, nel palazzo dei Duchi di Baviera sulla Ludwigstrasse. Figlia del Duca Max, uomo amante dei viaggi e della vita mondana, e della Duchessa Ludovica, donna schiva e severa, Sissi trascorre la sua infanzia sul lago di Starnberg, dove passa le giornate a giocare con i fratelli, cavalcare e osservare gli animali nei boschi.

La vita di Sissi cambia radicalmente nell’agosto del 1853 quando il cugino e imperatore Francesco Giuseppe, destinato a sposare la sorella Elena, si innamora perdutamente di lei e, quattro giorni dopo il loro primo incontro, viene ufficializzato il fidanzamento. Poco dopo viene decisa la data delle nozze: il 24 aprile 1854. L’arciduchessa Sofia, futura cognata di Elisabetta, fissa immediatamente delle condizioni necessarie al matrimonio: Sissi deve imparare tre lingue, studiare, migliorare nella postura e nel ballo e curare di più il suo aspetto e la sua igiene, soprattutto quella orale. La futura sposa inizia ad avvertire sempre di più il peso della posizione che ricoprirà in futuro, ma i momenti trascorsi con Francesco Giuseppe sul lago Starnberg, lontani da cerimonie pubbliche e folle di curiosi, la tranquillizzano.

Sissi fotografata nel 1862 da Ludiwig Angerer, suo fotografo ufficiale
Sissi fotografata nel 1862 da Ludiwig Angerer, suo fotografo ufficiale

Nell’aprile del 1854 Sissi lascia definitivamente Monaco e con una cerimonia sfarzosa, il capo ornato dal diadema imperiale e un flebile “si” pronunciato nella Augustinerkirke, sposa Francesco Giuseppe. Da quel momento la vita di Elisabetta cambia per sempre; la vita a palazzo è dura e rigida, Vienna è una città poco moderna, Sofia è sempre presente e i momenti di privacy sono rari. La giovane imperatrice inizia a soffrire di malattie nervose: insonnia, depressione, attacchi di ansia e anoressia.

La prima figlia della coppia muore alla tenera età di due anni, ma altre disgrazie non tardano ad arrivare, prima la morte del cugino Ludwig e successivamente il suicidio di Rodolfo, unico erede al trono e figlio maschio della coppia. Elisabetta e Francesco Giuseppe si allontanano sempre di più, Sissi passa molto tempo in Ungheria e i ritratti di questi anni la raffigurano sempre cupa e seria, con un velo di tristezza a coprirle gli occhi.

Il 10 settembre 1898 Elisabetta si trova in gran segreto a Ginevra, è accompagnata solo dalla sua dama di compagnia e mentre le due donne passeggiano lungo la riva del lago, un grosso corvo nero si avvicina all’imperatrice e la sfiora con le ali: Sissi è sconvolta dall’episodio, è convinta che quello sia un segno di sventura. Il giorno successivo le due donne lasciano l’albergo e si dirigono nuovamente al lago per una gita con il battello. Quando Sissi imbocca il vialetto per arrivare al molo, Luigi Lucheni, venticinquenne italiano, si scaglia contro l’imperatrice e la ferisce al cuore con una lima sottilissima e affilata. Sissi cade all’indietro e Lucheni fugge. Un cocchiere la soccorre e la aiuta ad alzarsi, il peggio sembra essere passato. L’imperatrice sale a bordo del battello che salpa, ma improvvisamente il suo incarnato si fa pallido, scivola a terra e perde i sensi. Tutti pensano che si tratti di uno svenimento provocato dallo spavento, una goccia di sangue esce dal piccolissimo foro provocato dalla lama dell’italiano e Sissi esala il suo ultimo respiro.

Lucheni colpisce Elisabetta con una lima
Lucheni colpisce Elisabetta con una lima

Francesco Giuseppe riceve la notizia la sera stessa, devastato dal dolore riesce a mormorale un’unica frase: “Nulla mi è risparmiato in questa vita”.

FONTE: http://www.tuttobaviera.it/sissi.html

FONTI IMMAGINI: wikimedia.org

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