Quando la narrativa gialla diventò rosa.

Novantatré romanzi e diciassette commedie tradotti in quarantaquattro lingue, quasi due miliardi di copie vendute.
Questo sterile elenco numerico nasconde la più grande giallista di tutti i tempi: Agatha Christie. La scrittrice britannica nasce il 15 Settembre 1890, ma è dopo il primo conflitto mondiale che il suo nome viene associato a quello della sua più nota creazione, l’investigatore belga Hercule Poirot.
Inizia a ideare trame cariche di suspense quasi per scherzo. La sorella, infatti, non la riteneva capace di affermarsi come autrice di detective story. Con gli anni riesce a smentire non solo lei, ma una società maschilista che rimane con il fiato sospeso fino all’ultima pagina nel tentativo di smascherare il colpevole. Inusuale è già una donna che riscuote successo nel mondo letterario, ancora di più se i temi che sceglie di trattare sono crimini, uccisioni e avvelenamenti. Nell’ultimo caso molto utile le risulta l’esperienza maturata durante la guerra nell’ospedale di Torquay, dove entra in contatto con medicinali mortali e con le loro proprietà.
La sua fama non si arresta nemmeno dopo che un’inspiegabile amnesia la porta a scomparire da casa per una decina di giorni. La sparizione è probabilmente dovuta al dolore, causatole dalla scoperta del tradimento da parte del marito, e dall’imminente richiesta di divorzio.
Dopo aver dato alle stampe uno dei suoi capolavori, Assassinio sull’Orient Express, porta l’impronta femminista all’interno delle sue opere e dà alla luce Miss Marple, un’esperta criminologa celata dietro l’aspetto di vecchietta pettegola.
Dopo aver sperimentato anche la scrittura per il teatro (Trappola per Topi non è che la prima e più nota delle sue commedie), decide di porre fine alla vita di Poirot in Sipario, il suo ultimo romanzo.
La notorietà di Agatha Christie non muore con lei e, anzi, innumerevoli sono state le ristampe, le traduzioni, gli adattamenti cinematografici e televisivi.
Nel 2015, la BBC ha voluto celebrare il 125° anniversario della nascita della giallista con una miniserie in tre puntate. Scritta da Sarah Phelps, si è trattata di una fedele ripresa del romanzo And then there were none, tradotto in italiano con il titolo Dieci piccoli indiani.

 

 

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