I concerti non devono essere un privilegio di pochi!

di Federica Trucchia 

 

Com’è possibile che migliaia di biglietti svaniscano in pochi secondi? Questa volta a rimanere delusi sono stati i numerosi fan dei Coldplay; le uniche date italiane dell’A Head Full of Dreams Tour, il 3 e il 4 luglio allo stadio San Siro di Milano, sono andate sold out in un paio di minuti.

TicketOne, sito ufficiale in cui poter acquistare i biglietti degli eventi, martedì 4 ottobre ha organizzato per la band di Chris Martin la consueta procedura del pre-sale, riservata ai possessori di American Express. Per la maggior parte dei fan è stato impossibile riuscire ad ottenere un biglietto, poiché durante le procedure di acquisto, il sito ha presentato enormi difficoltà di navigazione. Giovedì 6 ottobre Live Nation Italia, organizzatore dell’evento in collaborazione con TicketOne, ha aperto per i propri iscritti una seconda prevendita, tuttavia anche in questo caso il gran numero d’interessati all’evento ha riscontrato i soliti problemi nell’aggiudicarsi i biglietti. Non è finita, perché la speranza è l’ultima a morire, soprattutto quando si tratta di eventi live. Durante la mattinata di venerdì 7 ottobre TicketOne apre ufficialmente la vendita a tutti ed in pochi minuti i biglietti per la prima data, quella del 3 luglio, vanno sold out. Per i tantissimi fan delusi, i Coldplay annunciano a sorpresa una seconda data qualche ora più tardi, ma anche i biglietti per lo show del 4 luglio svaniscono nel giro di pochi secondi.

Ogni volta si verifica la stessa storia: questo dubbioso meccanismo per tutti gli eventi di grande portata scatena non poche polemiche, ma mai nessuno ha deciso di prendere dei seri provvedimenti. In questo caso non stupisce che la domanda di acquisto dei biglietti sia stata superiore all’offerta o che il sito di TicketOne abbia subìto un sovraccarico, visto l’interesse che l’evento ha creato, ma ciò che indispone e suscita dubbi è il fatto che numerosi siti di compravendita e di secondary ticketing siano riusciti ad aggiudicarsi migliaia di biglietti, a dispetto del singolo appassionato, nonostante il sito di TicketOne abbia avuto problemi durante tutta la fase di vendita!

La vicenda, almeno questa volta, non è passata in secondo piano e sono partite le indagini. Altroconsumo, associazione per la tutela e difesa dei consumatori, ha segnalato TicketOne all’Antitrust, autorità garante della concorrenza e del mercato. Il Codacons, coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha invece presentato un esposto alla Procura di Milano affinché venga verificato che cosa è realmente accaduto ed accerti eventuali ipotesi di reato.

Non si tratta della classica figura del bagarino presente davanti al luogo del concerto; sono dei veri e propri siti organizzati, circuiti secondari non ufficiali, agenzie di compravendita pubblicizzate come ad esempio ViaGoGo, Ticketbis e Seatwave, in cui i biglietti vengono riveduti a prezzi maggiorati, raggiungendo cifre spropositate. Ciò che è accaduto con i Coldplay non è certo una novità. Ogni volta questo meccanismo si ripete: ad ottobre di quest’anno per le date di Bologna e di Torino dei Red Hot Chili Peppers, a settembre 2015 per le due tappe torinesi dell’Innocence + Experience Tour degli U2, per non parlare dell’unica data italiana di Justin Bieber a Bologna del prossimo novembre. Nei mesi precedenti, a denunciare il cosiddetto secondary ticketing, dedito ad acquistare i biglietti online rivendendoli a prezzi maggiorati su canali non ufficiali, era stato anche il promoter Claudio Trotta, titolare dell’agenzia Barley Arts, in vista degli show di Bruce Springsteen a Milano e Roma. Anche in quell’occasione i biglietti sono andati sold out in un paio di minuti e rivenduti poco dopo sui siti di compravendita non autorizzati. Proprio in questi giorni, anche la SIAE ha preso una posizione in merito agli ultimi episodi: “Lo chiamano secondary ticketing, ma in realtà si tratta di bagarinaggio. È una vergogna che danneggia gravemente i consumatori ma anche gli autori e tutti i titolari del diritto d’autore”. Tale fenomeno non riguarda necessariamente artisti storici, il cui nome è di grande risonanza; basti pensare agli emergenti The Chainsmokers e dare un’occhiata alla loro data al Fabrique di Milano il 15 ottobre, per la quale il prezzo dei biglietti raggiunge i 500€ l’uno!

Come durante il processo del 2000 tra Napster e le case discografiche, il fan appassionato di musica, anche in questo caso ha voce in capitolo, ma a chi spetta tutelarlo? Finalmente a rendersi conto di questo dubbio meccanismo non sono solo i singoli fan, purtroppo però la strada da percorrere per cercare di estirpare il fastidioso fenomeno, è ancora lunga.

 

Credits: www.thisismoney.co.uk

 

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