A volte accade che il cielo voglia prematuramente ricongiungersi con le sue stelle più luminose prestate alla terra. Questa probabilmente è stata la prima sensazione che moltissimi amanti di Opera hanno provato la sera del 20 agosto scorso, quando ha cominciato a spargersi sul web la voce della prematura scomparsa del soprano Daniela Dessí.
Nata a Genova il 14 Maggio del 1957, è stata una delle voci più belle ed intense degli ultimi vent’anni, un talento tutto italiano che ha calcato i più grandi palcoscenici nazionali ed internazionali. Seguendo la sua evoluzione naturale, ha cantato dal repertorio barocco e mozartiano fino alle grandi eroine verdiane e pucciniane non smettendo mai di impegnarsi e di studiare perché “bisogna pensare a diventare bravi, non famosi”, come affermava lei stessa.
Cresciuta in una famiglia amante dell’Opera, si iscrisse al Conservatorio A. Boito di Parma completando gli studi presso Siena, specializzandosi in musica da camera e sacra. Il suo debutto avvenne ne “La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi (ndr vedi articolo) a Savona, vinse il concorso “Maria Callas” indetto dalla Rai e costruì passo passo la sua ascesa nei più famosi teatri del mondo, portando il suo talento e la sua sensibilità. Questa sua precauzione e accuratezza nella tecnica l’hanno portata ad essere vocalmente incredibile, pulita e al contempo travolgente nel trasmettere emozioni. In particolare sono state le protagoniste di Puccini a contribuire alla sua immortalità artistica: Tosca, Madama Butterfly, Mimì etc. un elenco lunghissimo che renderebbe solo parzialmente il suo repertorio (spaziando da Monteverdi e Prokoviev) ma soprattutto le sue finissime qualità interpretative.
Nel 2000, in occasione di una rappresentazione di “Aida” presso l’Arena di Verona, conobbe ed iniziò una relazione sentimentale con il collega tenore Fabio Armiliato, con il quale condivise l’amore nella vita privata e in quella scenica, dando vita a splendidi duetti. Nonostante le pressioni delle rispettive carriere ed impegni familiari da conciliare (entrambi avevano avuto un figlio da un precedente rapporto ) trovarono un loro equilibrio e divennero una tra le più famose coppie liriche. Una sintonia ben visibile.
Persona corretta e devota al suo lavoro, collaborò con grandi registi come Ettore Scola, Pier Luigi Pizzi e Luca Ronconi per citarne alcuni; direttori d’orchestra (Muti, Kleiber, Levine, Mehta e molti altri) e cantanti quali Luciano Pavarotti, Renata Scotto, Rockwell Blake, per non parlare di premi e riconoscimenti prestigiosi. Questo soltanto per far intendere i livelli ai quali era arrivata con le sue capacità e la sua tenacia.
Purtroppo nel giro di una manciata di mesi la bellezza sia estetica che spirituale di Daniela Dessì sono state divorate da tumore fulminante, che l’ha strappata all’affetto del pubblico che la stimava e dei suoi familiari, in particolare dall’amore del compagno, il quale era stato l’unico a conoscere i dettagli delle reali condizioni del soprano. Egli stesso ha dato la notizia della morte presso l’agenzia ANSA.
Lei aveva solo 59 anni e ancora tanto da donare all’arte e alle persone care.
Come per queste persone speciali che hanno contribuito a rendere grande l’Opera, la consolazione che resta è nel ricordo di chi ha potuto conoscerla, di chi l’ha ascoltata sia dal vivo che registrata perché quella voce potente, estesa e profonda vivrà negli anni, nei secoli .
Forse il cielo ci ha sottratto una stella ma essa brillerà per sempre e, seppur la lontano, potremo goderne tutti.