8 settembre 2016: muore a 92 anni Greta Zimmer Friedman. I più rimarranno indifferenti alla notizia o cercheranno vanamente di ricollegare questo nome a un’attrice del passato o a una grande studiosa. Tranquilli, non sentitevi ignoranti, non è al nome che associamo il suo ruolo nella storia.
Fornirò degli indizi che messi insieme daranno la risposta: foto, bacio, 15 agosto 1945 (giorno della resa del Giappone), Times Square- New York, marinaio, igienista dentale.
Chiaro? Direi di sì: Greta dovrebbe essere la giovane ragazza che compie l’ulteriore resa, una resa al quadrato per intenderci, nelle braccia di un giovane. L’aitante marinaio dovrebbe invece essere George Mendonsa. Quest’ultimo racconta che quel giorno si trovava a casa con la sua fidanzata Rita a vedere un film. Diffusasi la notizia della fine della guerra, i due uscirono euforici dall’appartamento e, nell’estrema confusione, si persero di vista. George, un po’ ubriaco, incontrò per la prima volta nella sua vita la giovane Greta e, preso dall’euforia, la baciò. Per chiarire subito, dunque, non si tratterebbe di una storia d’amore in cui lui, sopravvissuto alla guerra, torna vittorioso dalla sua bella e le dichiara amore eterno.
Come avrete notato, è stato sempre usato il condizionale; studi recenti hanno smentito che i protagonisti fossero proprio loro. Alcuni ricercatori dell’Università del Texas e dell’Iowa hanno dimostrato che i due ragazzi si sarebbero scambiati il famoso bacio alle 17.51, mentre Greta e George anticipano l’accaduto a subito dopo pranzo. L’unica certezza è Alfred Eisenstaedt, fotografo e fotoreporter tedesco naturalizzato statunitense che immortalò i due giovani.
Cogliere l’attimo, congelare un momento importante, simbolico, questo è l’obiettivo di un fotografo. Non attrae il bello oggettivo, l’opera d’arte perfetta. Ciò che colpisce, seduce, cattura è la spontaneità e l’immediatezza di un’immagine. Quello di Alfred non fu il colpo di fortuna di un dilettante che si trovò nel momento giusto, al posto giusto. Già nel 1933, infatti, immortalò in una foto Goebbels presso la Società delle Nazioni a Ginevra; dallo scatto trapela la ferocia di quest’uomo, celata da un’apparente gentilezza ed eleganza solo formale. Ciò che però lo rese celebre fu proprio il Bacio a Times Square. In quella occasione si aggirava nella piazza in cerca di un’ispirazione e, quando finalmente la trovò, non se la fece scappare. Non riuscì a ricordare chi fossero i protagonisti e, ancora oggi, la loro identità non è ancora stata svelata.
Una cosa è certa: la morte di Greta, che sia protagonista o meno dello scatto, ha permesso a tutti di ricordare e celebrare, ancora una volta, un bacio unico e immortale.