FAHRENHEIT 451 vs LA CENSURA

La censura e il controllo delle scritture sono sempre stati presenti e ci sono ancora oggi. La censura è un velo che soffoca le creazioni delle menti degli intellettuali e scrittori. Giusta o sbagliata che sia, esiste e ha sempre accompagnato le vite degli scrittori in alcuni periodi, in modo più o meno evidente. La motivazione “ufficiale” che spinge le autorità a censurare è quella di proteggere la vita e le menti dei lettori da falsità, volgarità, visioni della realtà contorte e totalmente errate e per evitare che gli scrittori influenzino e devino l’uomo. In realtà nella maggior parte dei casi l’autorità interviene a deviare il naturale percorso di sviluppo di libri con delle motivazioni frivole e di poco senso proprio per proteggere se stessa.

 

Di esempio sono le seguenti opere: 1984 di George Orwell; Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll condannato non, come molti pensano, per l’uso di droghe e funghi allucinogeni ma perché gli animali sono antropormofizzati e perché, poiché parlano, sono posti sullo stesso livello dell’uomo; Elogio alla follia di Erasmo da Rotterdam; Harry Potter di J. K. Rowling; Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain; Odissea di Omero; Ulisse di Joyce; Il Principe di Machiavelli; Il mago di Oz di L. Frank Baum; Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry; I fiori del male di Charles Baudelaire e molti altri.

Riguardo la tematica della censura e del divieto, ancora molto attuale oggi, mi permetto di consigliarvi la lettura di Fahrenheit 451 di Ray BradburyFahrenheit 451 è un romanzo di fantascienza del 1953. Ambientato in un futuro posteriore il 1960, viene rappresentata una società in cui leggere e possedere dei libri è un reato per il quale è stato creato un corpo di vigili del fuoco che ha il compito di bruciare ogni tipo di libro e di lettura, come si può notare è una visione molto estremizzata e iperbolica: una società in cui è vietato leggere e vigili del fuoco che, al posto che spegnere, creano incendi. Il titolo Fahrenheit 451, è dovuto alla credenza dell’autore che la temperatura per bruciare la carta fosse proprio 451  oggi sappiamo che in realtà la temperatura dipende dallo spessore e dal materiale con cui è stata creata la carta. Il protagonista, Guy Montag, lavora nel corpo dei vigili del fuoco, ma un giorno commette un grave errore: leggere un pezzo di un libro prima di bruciarlo.

 

Questa breve lettura lo cambia e lo porta a conservare e leggere dei libri che avrebbe dovuto bruciare. Egli viene però scoperto dalla moglie che lo denuncia alle autorità, costringendolo poi, insieme ad altri fattori, a fuggire verso la periferia della città. Lì incontra un gruppo di uomini “isolati” chiamati Uomini Libro, i quali rappresentano il patrimonio letterario perché avevano deciso di “annullarsi” completamente pur di mantenere vivi i libri. Come è stato possibile questo? Diventando essi stessi i libri e imparando a memoria ognuno un’opera letteraria.

 

Termino questo articolo con la domanda che l’autore ha fatto nascere in me alla fine della lettura della sua opera: siamo così distanti dal mondo che descrive, seppur in maniera molto iperbolica? Un mondo in cui non si legge più, un mondo in cui la regina sovrana delle informazioni è la televisione considerata come fonte di verità assoluta, un mondo in cui tutto ciò che sentiamo dire viene preso per vero, un mondo in cui non si è più abituati a riflette e ragionare sulle condizioni in cui viviamo.

 

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