Dolcetto o scherzetto, per cristiani più osservanti, appare quasi come una forma di eresia, forse per la tendenza a voler scacciare eventuali spiriti maligni non contemplati dai testi sacri attraverso un travestimento anziché la preghiera, o forse per l’idea di intagliare zucche per farne fantocci dall’aria idolatra. Fatto sta che fra i religiosi c’è chi considera Halloween la festa del demonio: da ormai più di due anni, il parroco di Sassuolo, Don Ermes Macchioni (uno dei pochi esorcisti rimasti ufficialmente in circolazione, oltre i miti da film dell’orrore) invita i suoi parrocchiani ad una alternativa “festa della luce”, nella sua chiesa. Poche differenze sembrano dover esserci con la festività più classica: un clima comunque gioioso, con musica e danze sobrie, ma un diverso travestimento per i bambini, che dovrebbero, a suo dire, indossare abiti semplicemente bianchi o meglio ispirati alle effigi dei santi. Il colore candido non sarebbe, comunque, inequivocabilmente sinonimo di religiosità: anche un rudimentale costume da fantasma potrebbe confondersi con un saio!
Anche per i protestanti il 31 Ottobre ha tuttavia un importante valore simbolico e soprattutto storico, che nulla ha a che fare con esorcismi e paure: in questa data, nell’anno 1517, sono state infatti affisse le 95 tesi di Lutero che hanno determinato la prima spaccatura della Chiesa Cristiana occidentale. I luterani già si stanno preparando per il cinquecentesimo anniversario di questo avvenimento, che avrà luogo fra tre anni. Scopo di questo “decennio di Lutero”, iniziato nel 2008, non è evidenziare differenze fra le diverse correnti del cristianesimo, ma sottolineare le somiglianze cercando nuovi punti di incontro fra forme diverse di culto.